San Magno

«Oggi diciamo grazie agli eroi silenziosi della nostra città»: assegnate 11 nuove benemerenze civiche

La città ha celebrato il patrono premiando quanti hanno scelto di mettersi quotidianamente al servizio degli altri.

«Oggi diciamo grazie agli eroi silenziosi della nostra città»: assegnate 11 nuove benemerenze civiche

Legnano ha celebrato il patrono San Magno assegnando 11 nuove benemerenze civiche.

Assegnate le benemerenze civiche

«Oggi la città si prende del tempo per dire grazie a quegli eroi silenziosi che hanno fatto grande Legnano e rafforzato i legami che rendono coesa la nostra comunità».

Così il sindaco Lorenzo Radice ha introdotto la cerimonia di consegna delle benemerenze civiche andata in scena nella Sala degli stemmi di Palazzo Malinverni nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 5 novembre. Undici i premiati (quattro dei quali alla memoria), persone che «si sono messe in gioco tutti i giorni» nei campi più disparati: dalla cultura alla medicina, dal volontariato alla sicurezza e allo sport. Ad applaudirle un pubblico così folto che la sala non ha potuto accoglierlo tutto: qualcuno ha dovuto accontentarsi di seguire la premiazione sul maxischermo allestito nell’atrio del municipio.

Ecco a chi sono andati i riconoscimenti

Com’è tradizione, Legnano ha quindi celebrato la ricorrenza di San Magno, patrono della città, rendendo omaggio a quanti si sono particolarmente distinti «per attività ispirate ai fondamentali valori umani della solidarietà, della dedizione e dell’aiuto al prossimo, per il contributo al progresso della cultura o per il significativo apporto al miglioramento della qualità di vita e di convivenza sociale». Quest’anno la scelta della Giunta, su proposta del sindaco, è caduta su Bruno Gulotta (alla memoria), il giovane legnanese che nell’agosto 2017 morì nell’attentato terroristico di Barcellona facendo da scudo al figlio che teneva per mano mentre passeggiava sulla Rambla con tutta la famiglia; Carla Tosi (alla memoria), che durante la Seconda Guerra mondiale aiutò molti partigiani ed ebrei a mettersi in salvo in Svizzera e che per questo fu insignita della Medaglia d’oro del Comune di Milano e annoverata tra i Giusti tra le nazioni; Celso Capocasa (alla memoria) e Augusto Gilardi (alla memoria), medici pneumologi che diressero il Sanatorio cittadino unendo alla competenza professionale l’attenzione per i pazienti ai quali si avvicinavano con sensibilità e attenzione; Ernesta Ricotta, già primaria della Neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Legnano, impegnata nel volontariato con progetti rivolti alle scuole e medico cooperante in Guinea Bissau dove sta cercando di realizzare un centro di neuroriabilitazione pediatrica; Benedetta Sartori, giocatrice della Nazionale di pallavolo che lo scorso 7 settembre a Bangkok si è aggiudicata il titolo mondiale; Agostino Burberi, che fu uno dei primissimi «ragazzi» di don Lorenzo Milani e che ora presiede la fondazione intitolata al sacerdote ed educatore di Barbiana; Enrica Mariani, per 28 anni docente di matematica alla scuola media Dante Alighieri di Legnano che dopo la pensione ha continuato ad aiutare gli alunni in difficoltà ed è impegnata inoltre nel volontariato pro missioni; Gaetano D’Ingianti, già ispettore capo della Polizia di Stato, tra i fautori dell’organizzazione di volontariato attivo Odv in seno all’Associazione nazionale Polizia di Stato con l’intento di creare una grande famiglia per attività di primo soccorso, protezione civile, orientamento e ricerche in montagna; Anna Maria Volontè, archeologa e conservatrice del Museo civico Sutermeister; e Gianni Celeghin, sarto il cui talento fu riconosciuto persino dal celebre couturier Pierre Cardin che lo avrebbe voluto nel suo atelier di Parigi.

«Grazie non a una ma a tante persone»

Il primo cittadino ha spiegato:

«La nostra scelta in questi cinque anni è stata quella di fare della consegna delle benemerenze un momento in cui non si celebra l’eroe ma la comunità, e quei valori che la rendono forte e grande. È un momento in cui diciamo grazie non a una ma a tante persone. Alcune per quello che hanno fatto e hanno lasciato alla nostra città hanno avuto anche l’onore delle cronache, e a loro guardiamo con stima, orgoglio e spirito di sana emulazione. Altre hanno fatto grande la nostra città e hanno rafforzato i legami della comunità comportandosi come eroi silenziosi, e mettendosi al servizio degli altri. Per questo anche oggi noi diremo grazie a persone che hanno fatto cose molto diverse tra di loro. Persone che hanno deciso di mettersi in gioco, o persone che magari non l’avevano deciso ma hanno avuto l’istinto, la forza e la capacità di dedicarsi agli altri con amore e donandosi per amore. Allora oggi io davvero a nome di tutta la città vi dico grazie per quello che avete fatto e grazie per quello che ancora farete; e, per le benemerenze assegnate alla memoria, grazie perché l’esempio di chi oggi non c’è più ci aiuta a ricordarci che la nostra è una città che sa essere forte e coraggiosa e che con grande discrezione e capacità sa mettersi al servizio degli altri e creare una comunità che va sempre avanti».