La realizzazione della Tratta C della Vigevano-Malpensa sta mettendo in difficoltà alcuni imprenditori agricoli che sono stati coinvolti nel progetto Anas senza il loro consenso. A spiegare sulla propria pelle la reale situazione è Paolo Bielli, classe’60, coltivatore diretto di Albairate.
Date fatidiche
“Il 19 settembre è stato notificato ai proprietari dei terreni interessati al passaggio della superstrada, tratta C, da Ozzero ad Albairate, il decreto di esproprio con il quale è stato disposto il passaggio del diritto di proprietà delle aree al “Demanio dello Stato, Ramo strade, Proprietario ANAS spa Concessionario, In esecuzione del suddetto Decreto, martedì 8 ottobre si è verificata l’immissione in possesso delle aree sopracitate. I proprietari sono stati convocati da ANAS, ad orari diversi, di fatto per prendere atto, attraverso la sottoscrizione di un verbale, di qualcosa già deciso dall’alto, in modo autoritario, senza margini di trattativa. Il parere degli agricoltori, da sempre uniti in questa battaglia, delle comunità locali, dei Sindaci, non conta più nulla” ha rimarcato.
Mentre i tecnici incaricati da Anas illustravano le procedure da seguire, una serie infinita di picchetti venivano posizionati per delimitare i terreni, già di loro proprietà, anche perché i frazionamenti, a insaputa degli agricoltori, erano già stati fatti e recepiti dal catasto.
“In politica le reti arancioni contano di più del verde delle nostre campagne aggiunge con rammarico e delusione – In poche ore ci siamo visti sottrarre terre che per anni abbiamo coltivato e custodito con passione e sacrifici. La proprietà privata non ha più valore. Terreni acquistati per rendere le aziende più competitive, ma anche terreni ereditati dai propri familiari, sottratti alla loro vocazione naturale”
Una considerazione deve essere fatta anche sull’indennizzo:
“ Viene riconosciuto il valore agricolo medio senza considerare le implicazioni negative che questa infrastruttura avrà sul futuro delle aziende, sul valore economico dei fondi rustici coinvolti, sui singoli appezzamenti. Tutto ciò è uno schiaffo morale al lavoro delle generazioni passate che con intelligenza e precisione avevano modellato un territorio perfettamente funzionale alla sua vocazione agricola”.
Territorio devastato
L’attuale situazione è ben percepibile secondo Bielli.
“Basta percorrere la strada per Marcatutto per comprendere la devastazione in atto nelle campagne a sud di Albairate e i radicali cambiamenti che subirà il paesaggio. L’impatto visivo è molto forte e genera una profonda ferita nell’animo di chi è nato e vissuto in questi luoghi. Scompare la forma geometrica regolare degli appezzamenti. Accanto all’enorme consumo di suolo agricolo, non è chiaro come verranno garantiti gli accessi a ciò che resta dei campi da coltivare. Quali saranno i percorsi delle strade poderali e della viabilità minore” “E’ stato un colpo al cuore vedere i campi picchettati, noi qui siamo cresciuti, ci lavoriamo da una vita. Non si sa come andrà a finire – e conclude – Si poteva agire in un altro modo sottraendo meno terreno, salvaguardando la vocazione agricola dell’area e migliorando il sistema viabilistico esistente. Sarà un ‘opera impattante che, progettata in questa maniera, non risolverà il problema del traffico”.
