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Cyberbullismo, gli studenti hanno incontrato l’ex magistrato Pietro Forno

Una lezione speciale per i ragazzi delle classi prime e seconde del Lombardini nell'ambito del progetto di prevenzione avviato dall'istituto superiore.

Cyberbullismo, gli studenti hanno incontrato l’ex magistrato Pietro Forno

Prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nel progetto avviato dall’Istituto di Istruzione superiore Inveruno.

Gli studenti del Lombardini hanno incontrato l’ex magistrato Pietro Forno

La docente di Diritto Rossella Melisi, referente per il progetto del plesso Lombardini, ha spiegato:

“Con incontri specifici intendiamo sensibilizzare i ragazzi su questi fenomeni che portano a volte a esiti drammatici”.

Per affrontare il fenomeno gli studenti delle classi prime e seconde del Lombardini hanno incontrato l’ex magistrato Pietro Forno, che nel corso della sua carriera si è occupato di reati sui minori compresi quelli a sfondo sessuale e stalking. L’ex magistrato parte da un caso concreto, in questo caso quello di Carolina Picchio che aveva occupato le cronache nazionali, e dialoga poi con i ragazzi per raccogliere emozioni e sfoghi su situazioni che possono aver vissuto in prima persona.

“Un’offesa all’interno di un gruppo rimane lì, su Internet invece si dilata”

Forno ha commentato:

“Incontro gli studenti nelle loro classi perché l’ambiente classe li stimola meglio a raccontare le proprie storie. Consiglio sempre un uso consapevole degli strumenti tecnologici perché devono capire che un’offesa all’interno di un gruppo rimane lì, mentre se si offende una persona sulla rete internet, quell’offesa si dilata, diventa difficile da sfuggire, e può causare gravi danni psicologici alla vittima. Se ci sono anche dei reati, dico sempre di denunciare quanto subito, poi bisogna aiutare la vittima a superare il trauma e se un episodio di bullismo avviene per esempio a scuola consiglio di cambiare ambiente, per avere altre prospettive e non incontrare chi ci ferisce. Ogni insegnante deve cercare di percepire i segnali di disagio che possono esserci in una classe”.