Sui tatami d’Italia si rinnova ogni giorno una promessa semplice quanto rivoluzionaria: non esistono età per iniziare a crescere. Il taekwondo ha dimostrato di saper parlare tutti i linguaggi, da quello gioioso dei bambini alla saggezza conquistata degli over 65, trasformando ogni palestra in laboratorio di umanità.
La Federazione Italiana Taekwondo ha costruito negli anni un ecosistema dove allenamento e divertimento non sono opposti, ma facce della stessa medaglia. Ventimila tesserati di ogni età confermano una verità: quando sport e crescita personale si incontrano, nascono percorsi che durano una vita intera.
Dai primi passi agli over 65: una palestra di vita senza età
Il miracolo del taekwondo risiede nella sua capacità di adattarsi come abito sartoriale alle esigenze di ogni fase della vita, creando un linguaggio universale che attraversa generazioni senza perdere efficacia.
Per i bambini diventa teatro di scoperte quotidiane, dove l’energia incontenibile si trasforma in coordinazione raffinata attraverso il gioco educativo. Ogni calcio insegna il controllo del proprio corpo, ogni movimento costruisce autostima dalle fondamenta, mentre l’ambiente sicuro e stimolante permette di sviluppare capacità relazionali che si riveleranno preziose negli anni a venire. La concentrazione cresce naturalmente quando viene coltivata attraverso sequenze tecniche che sembrano danze, il rispetto reciproco nasce spontaneo quando diventa regola del gioco condiviso.
I ragazzi e gli adulti scoprono invece una sfida che tempra corpo e carattere in egual misura. È dialogo costante con i propri limiti che insegna resilienza attraverso la disciplina quotidiana, palestra di vita dove la competizione con se stessi precede sempre quella con gli altri. La pressione lavorativa trova sfogo in movimenti controllati, lo stress quotidiano si dissolve nella precisione millimetrica richiesta dalle tecniche avanzate.
Ma la vera rivoluzione avviene con gli over 65, dove il taekwondo si trasforma in medicina naturale che rallenta il tempo senza fermarlo. Mobilità articolare che ritorna fluida, equilibrio che si rafforza, benessere psicofisico che fiorisce in un ambiente socialmente stimolante. Non è nostalgia di gioventù perduta, ma scoperta di una vitalità che l’età non può scalfire, dove ogni movimento adattato diventa gesto di indipendenza riconquistata.
La magia vera nasce quando queste età si incontrano sugli stessi tatami: nonni e nipoti che condividono lo stesso entusiasmo, creando un ecosistema intergenerazionale dove ogni fascia d’età impara qualcosa dalle altre.
Virtual Taekwondo e Freestyle: quando tradizione incontra innovazione
Mentre il taekwondo tradizionale consolida le sue radici millenarie, due rivoluzioni silenziose stanno conquistando palestre e cuori delle nuove generazioni. Il Virtual Taekwondo trasforma la tecnologia in alleato del movimento, creando esperienze immersive che parlano il linguaggio nativo dei nativi digitali. Non è semplice videogame, ma ponte intelligente tra mondo virtuale e disciplina fisica.
Il Freestyle esplode invece in creatività acrobatica che trasforma ogni esibizione in teatro di emozioni. Tecnica millenaria e spettacolarità contemporanea si fondono in performance che conquistano platee abituate a linguaggi sempre più dinamici e visivamente coinvolgenti.
Sono alternative al combattimento classico che non tradiscono l’essenza del taekwondo, ma la declinano in chiavi moderne. I giovani trovano nel Virtual l’approccio tecnologico che li rassicura, nel Freestyle l’espressione artistica che li libera. Due porte d’ingresso diverse verso la stessa destinazione: la scoperta di una disciplina che sa reinventarsi senza perdere la propria anima.
La tradizione non muore, si veste di futuro per continuare a vivere.
Le parole del presidente Cito: una stagione di energia e condivisione
Angelo Cito sa che ogni ripartenza porta con sé il peso delle aspettative e la leggerezza dei nuovi inizi. Il presidente della FITA ha scelto parole che suonano come manifesto per accompagnare la comunità del taekwondo italiano verso una stagione che promette di essere ricca di significati profondi.
“Ripartiamo con l’energia e la condivisione che ci contraddistinguono, pronti a vivere una stagione ricca di emozioni, sfide e successi”, ha dichiarato rivolgendosi a una famiglia sportiva che conta oltre 30.000 tesserati. Non è semplice augurio di circostanza, ma visione strategica che abbraccia ogni tatami d’Italia.
L’energia di cui parla Cito è quella che anima i bambini alle prime tecniche, la condivisione è quella che unisce maestri esperti e allievi curiosi. È il DNA di un movimento che fa della crescita collettiva il proprio marchio distintivo, dove ogni successo individuale diventa patrimonio comune e ogni sfida affrontata insieme si trasforma in opportunità di crescita per l’intera comunità federale.
L’invito che vale per tutti: scoprire il compagno di viaggio perfetto
La stagione che inizia porta con sé una promessa semplice quanto universale: sui tatami italiani c’è posto per ogni sogno, ogni età, ogni ambizione. Non importa se il primo passo verso il taekwondo arriva a sei anni o a sessantasei, se nasce dalla curiosità di un genitore o dalla determinazione di chi vuole rimettersi in gioco.
Il riconoscimento internazionale non manca: Angelo Cito è stato eletto nel board della Taekwondo Humanitarian Foundation fino al 2026, confermando che la vision italiana del taekwondo inclusivo e trasversale sta conquistando rispetto a livello mondiale. È la dimostrazione che l’approccio federale alle diverse età non è solo strategia nazionale, ma modello esportabile.
Il taekwondo non richiede prerequisiti impossibili, ma solo la voglia di crescere insieme ad altri che condividono lo stesso percorso. È disciplina che educa al rispetto, sport che insegna la resilienza, comunità che accoglie senza giudicare.
La palestra più vicina può essere l’inizio di tutto: un calcio tira l’altro, un sorriso ne genera cento, una stagione può cambiare una vita intera.