Ufficialità

I consiglieri di NovateSì lasciano la maggioranza, ma il vicesindaco resta in carica

Decisione che scatena una vera e propria rivoluzione.

I consiglieri di NovateSì lasciano la maggioranza, ma il vicesindaco resta in carica

Novate Milanese: rivoluzione in aula. I due consiglieri della lista NovateSì lasciano la maggioranza, ma il vicesindaco Giacomo Campagna, candidato sindaco per la lista le scorse elezioni prima dell’apparentamento ha deciso di restare in Giunta.

Rivoluzione in aula

Una vera e propria rivoluzione. Che il clima tra la lista NovateSì e il resto della maggioranza non fosse tanto idilliaco si era capito nelle ultime sedute di Consiglio comunale, in cui il sindaco Gian Maria Palladino aveva invitato i consiglieri della civica ad

“Alzare il livello della vostra proposta politica, al momento molto povera”.

Ecco arrivare ora la spaccatura definitiva: i consiglieri Luigi Zucchelli e Graziella Visconti hanno deciso di passare in minoranza.

“Il percorso di NovateSì è iniziato da un gruppo di persone, con significative esperienze e competenze sia in campo professionale/lavorativo che politico amministrativo, avendo come base di riferimento associazioni del Terzo settore e realtà sociali operanti a Novate da parecchi anni. Non un generico riferimento ideale bensì un rapporto con le persone impegnate in tali realtà. Alle ultime elezioni comunali abbiamo fatto una scelta, come lista civica, di essere indipendenti, pur sapendo che questa posizione avrebbe faticato a raccogliere un significativo consenso: la realtà effettiva è stata sorprendente: NovateSì ha raccolto 1099 voti, pari all’11,2% dei votanti, diventando così il terzo raggruppamento/partito a Novate. Si è posto subito il problema: è stato bello partecipare e tanti saluti, oppure “giocarsi e schierarsi”, come consente la norma, con uno dei candidati che hanno avuto accesso al ballottaggio? Il candidato Sindaco Palladino e la sua coalizione ci hanno aperto questa possibilità, sapendo che
saremmo stati determinanti per la loro vittoria. È stata, la nostra, una scelta non facile e sofferta. Utilizzare il patrimonio di voti/consenso raccolti e l’esperienza maturata negli anni precedenti per “buttarsi” in questa nuova esperienza. Speranzosi che, oltre al veicolo della nostra credibilità per portare consenso al candidato sindaco da eleggere, ci fosse lo spazio per una sana dialettica rispetto alle scelte da fare, forti della nostra esperienza e confidando nella capacità di ascolto di chi sarebbe stato chiamato a governare Novate”.

“Difficoltà emerse velocemente”

Continuano i due consiglieri:

“Fatto salvo i primi mesi, le difficoltà di rapporto e le scelte conseguenti sono velocemente emerse. Abbiamo fatto presente in più occasioni la necessità, inderogabile, di discutere preventivamente
quanto veniva poi deciso in Giunta e particolarmente in Consiglio comunale. Così non è stato. A partire dal Consiglio comunale del 18 novembre 2024, in cui abbiamo dato il nostro voto favorevole al Dup-Documento Unico di Programmazione ma precisando una serie di criticità (richiamo al Peba- Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, al lavoro sul Pgt-Piano di Governo del Territorio, all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, alla pianta organica e alla modalità di gestione dei servizi alla persona) e proseguendo con il Consiglio del 19 dicembre in occasione del quale abbiamo richiamato punti di lavoro mancati in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione. Ancora si veda il Consiglio del 29 aprile, la vicenda relativa alla “Targa Ramelli” e la nostra mozione per evitare una iniziativa divisiva su tematiche che richiedevano e richiedono un approfondimento storico e culturale. A maggio si è aperta una possibilità di confronto, con la presentazione al sindaco di un documento articolato di verifica, sottoscritto da tutte le componenti di NovateSì, per la possibile prosecuzione della nostra collaborazione, superando le criticità ormai evidenti. La risposta pervenuta dal sindaco il 16 giugno, ha lasciato inalterati i problemi che sono riemersi in occasione dell’assestamento di bilancio, affrontato in modo unilaterale da sindaco e Giunta, scavalcando la competenza specifica del Consiglio. Si è giunti quindi al Consiglio del 24 luglio, con la presentazione dei nostri cinque emendamenti, rifiutati a priori dalla coalizione di centro-destra, che volevano essere un ultimo e decisivo segnale di un cambiamento di metodo mai avvenuto. Perentoria è stata la replica del sindaco in Consiglio. Giudizio sprezzante nei nostri confronti ed una esplicita dichiarazione alla cittadinanza, sottolineando che poteva procedere ad amministrare Novate anche senza i consiglieri di NovateSì. Anche l’ultimo, estremo tentativo di trovare un modo diverso di lavorare è naufragato”.

Una collaborazione che non può più continuare

La collaborazione dunque non può più continuare:

“Modi, metodi, ed interpretazioni dei ruoli, ma soprattutto una visione sul futuro di Novate, rendono non più possibile continuare la collaborazione con il Sindaco e la sua coalizione. Scegliamo la strada di lavorare in minoranza, cercando di non compromettere quanto di positivo è stato fatto a Novate e per i suoi cittadini e potrà e dovrà essere deciso per il prossimo futuro (per esempio nel prossimo Pgt). Consapevoli della responsabilità dataci dagli elettori, non è e non può essere un problema di coerenza rispetto alla scelta effettuata al ballottaggio, ma di valutazione, in tempo utile per non essere coinvolti in scelte non condivise o addirittura subite nel nome di una maggioranza che vuole e pretende di essere “granitica” e che non ammette alcun dissenso”.

Novate Milanese: Giacomo Campagna
Novate Milanese: Giacomo Campagna

Campagna resta in Giunta

Se da un lato i consiglieri hanno deciso di passare con la maggioranza, diverso è il discorso per Giacomo Campagna, vicesindaco e alle scorse elezioni candidato per NovateSì. Queste le sue parole:

“La decisione del Gruppo consiliare NovateSì di abbandonare la maggioranza mi rattrista. Il mandato elettorale derivante dal successo della mia candidatura che ci ha portato ad essere il terzo partito di Novate, proseguito con l’impegno a contribuire al governo cittadino a seguito dell’apparentamento, viene bruscamente interrotto col rischio di portare all’irrilevanza politica questa esperienza. La mia scelta, diversamente da quella di chi oggi fa parte del Gruppo consiliare, è di continuare a impegnarmi con coraggio e senso di responsabilità, con la fiducia del sindaco e di tutta la coalizione, per la realizzazione di un programma a suo tempo condiviso anche dal gruppo che ora ha scelto di tirarsi indietro. Forse la decisione più coerente sarebbe stata quella che i consiglieri si dimettessero, ma ognuno è libero di fare le proprie scelte. Anche se le nostre strade oggi si separano, le idee e la visione di fondo che sono state alla base della nascita di NovateSì restano e troveranno il modo di rigenerarsi oltre ogni personalismo”.