Educazione

Il Comune fa il punto sull’assistenza educativa scolastica

In un report l'Amministrazione spiega come siano riusciti a garantire 272 ore di assistenza educativa

Il Comune fa il punto sull’assistenza educativa scolastica

Con il mese di settembre ricominciano le scuole e di conseguenza anche le attività dei comunità per far fronte alle richieste circa l’assistenza educativa scolastica. In questi giorni l’Amministrazione comunale di Vittuone ha pubblicato un dettagliato report sul tema illustrando come siano riusciti a garantire e finanziare 272 ore settimanali di assistenza educativa, affermando che “nessuno studente fragile è stato lasciato senza supporto, nonostante di anno in anno i bisogni educativi continuino a crescere esponenzialmente”.

Il Comune fa il punto sull’assistenza educativa scolastica

Dal comune spiegano che:

“Le ore sono state distribuite in base alle certificazioni e ai bisogni educativi individuali, così da garantire assistenza a tutti. L’impegno economico è molto rilevante: nel bilancio 2025 sono stanziati 300.000 €, una delle cifre più alte mai destinate a questo servizio. Va poi sottolineato che, nonostante il Comune abbia a disposizione risorse finanziarie per gli investimenti sul territorio (ad esempio, per lavori, sicurezza ecc.), questi fondi, per legge, non possono essere destinati a coprire spese correnti come l’assistenza educativa”.

Per quanto riguarda il servizio di pre-scuola e post-scuola questo resta attivo in tutti gli istituti ad eccezione della scuola dell’infanzia Aldo Moro. Le richieste sono state così esigue che non hanno giustificato l’assunzione di personale dedicato. Entro i termini di iscrizione, infatti, sono pervenute soltanto tre richieste per il pre scuola e otto per il post scuola, a fronte di un minimo di dieci iscrizioni previsto dalla Carta dei servizi comunali che ogni genitore sottoscrive all’atto di richiesta di iscrizione. Bisogna anche tenere conto del fatto che la legge prevede il rapporto di 1 educatore ogni 25 bambini, quindi il minimo di dieci iscritti previsti dal nostro Comune è ben al di sotto di questo obbligo, proprio per andare incontro alle esigenze delle famiglie.

All’Aldo Moro, quindi, non è stato possibile attivarlo ma spiegano dall’Amministrazione:

“Non per mancanza di volontà dell’Amministrazione comunale, ma perché economicamente insostenibile: le iscrizioni erano troppo basse e con un numero di rette così esiguo non avremmo coperto nemmeno la metà del costo di un educatore. Di conseguenza, il Comune avrebbe dovuto coprire il resto, andando a gravare pesantemente sul bilancio comunale. Non è poi assolutamente vero che i genitori dell’Aldo Moro non sono stati avvisati: il 7 e l’8 agosto gli uffici hanno inviato una mail alle famiglie per la comunicazione di non avvio del servizio. L’Amministrazione resta comunque disponibile a valutare insieme ai genitori soluzioni che possano rendere il servizio realizzabile in futuro e ha già incontrato alcuni rappresentanti”.

Mutui e spese correnti: un legame diretto

Anche sul lato economico l’Amministrazione ci tiene a illustrare per filo e per segno il quadro di spesa dei servizi educativi:

“I servizi educativi, sociali e le manutenzioni ordinarie rientrano nella spesa corrente, cioè quella che il Comune deve sostenere ogni anno per far funzionare la comunità. Oggi però sul bilancio grava un peso importante: circa 300mila euro all’anno di rate di mutui, contratti negli anni passati, a partire dal 2000. Queste rate vanno pagate con la stessa spesa corrente che serve per garantire i servizi quotidiani, riducendo quindi lo spazio di manovra.

Per questo, con la delibera di indirizzo del bilancio 2026-2027-2028, abbiamo deciso di destinare parte dell’avanzo di Amministrazione all’estinzione anticipata dei mutui, per un importo che supera 1 milione di euro. In questo modo ridurremo il peso delle rate, e dei relativi interessi, sul bilancio e aumenteremo la disponibilità di risorse correnti, liberando fondi preziosi da reinvestire in educativa scolastica, servizi sociali, manutenzioni ordinarie. Per Vittuone questo significa meno mutui e quindi meno rate e relativi interessi da pagare; più risorse correnti e quindi più servizi per i cittadini. È così che dimostriamo, con i fatti, che nessuno viene lasciato indietro: i ragazzi fragili hanno sempre l’assistenza necessaria, e alle famiglie garantiamo servizi sostenibili e di qualità, nel rispetto delle regole e delle risorse disponibili”.