La “Grande onda” di Piotta abbraccia il District Festival di Legnano e lascia il segno. Il cantautore romano, all’anagrafe Tommaso Zanello, classe ’73, arriva a Legnano la prima sera del Festival.
Il District festival ha abbracciato Piotta
In compagnia di un gruppo di amici e con un buon bicchiere di birra, assiste allo spettacolo in mezzo al pubblico. Qualcuno lo ferma per salutarlo e chiedergli uno scatto. Con garbo e quel sorriso a volte un po’ nascosto, risponde con gentilezza e cortesia. L’indomani partecipa, nel pomeriggio, al corteo per la difesa del Centro Sociale “Leoncavallo” di Milano: simbolo di idee, speranza e contenuti, e soprattutto di sogni che non muoiono.
Il cantautore romano si presenta puntuale sul palco con la sua formazione “ricca di giovani”, composta da Francesco Santalucia (piano, synth, chitarra), Augusto Aku Palloca (sax), Claudio Cicchetti (batteria), accompagnati dal visual designer e sound engineer Cristiano Boffi. Una formazione in cui spicca inizialmente l’assenza del bassista, ma in realtà l’egregio musicista compone delle geometrie di basso con la mano sinistra, mentre con la destra è impegnato come tastierista nelle melodie. Questa caratteristica ricorda i leggendari “Doors”, dove il tastierista Ray Manzarek era occupato nella linea di basso utilizzando un Rhodes Piano Bass. Altro elemento interessante è la versatilità di Augusto, che accompagna Piotta con la voce, il sax e si scopre anche in versione rapper. Un mix di ottimi musicisti, con il chitarrista Francesco Fioravanti che alterna chitarra elettrica e acustica, e infine il batterista Claudio, che esegue ritmi coinvolgenti senza risparmiarsi un secondo (un vero treno)!
GUARDA LA GALLERY (3 foto)



Tantissimi i brani eseguiti
Oltre 20 brani eseguiti dal cantautore spaziano tra canzoni storiche e nuovi progetti musicali. Piotta ha prodotto dal 1998 ad oggi 12 album in studio, 1 dal vivo e oltre 30 singoli. Un viaggio che lo ha visto impegnato nella musica, nel cinema, nelle colonne sonore e in tantissime collaborazioni. Questa ricchezza si percepisce sul palco; l’artista la condivide e la racconta anche nel libro scritto con suo fratello Fabio, intitolato “Corso Trieste”. L’artista è molto comunicativo, riflessivo, ma non manca di ironia sul palco. Il brano “Supercafone” nell’immaginario pubblico lo aveva dipinto come un romaccio, coatto “de Roma”. Poi sul palco racconta che sua mamma era milanese e abitava in piazza Lagosta 1, nel vecchio quartiere Isola di Milano, a cui l’artista dedica “Se se se”!
Lo spettacolo si chiude verso le 23 con un super medley funk che include “Spingo 10”, “Robba Coatta”, “Wot”, “Kitty/HowGee”, “Che Idea”, “Jaguar”, “Sugarhill”, fino ad arrivare alle hit “Supercafone” e “La Grande Onda”. Un successo premiato dal pubblico che balla e canta. Al termine del live, l’artista saluta i fan e gli amici con firme e selfie.