Emozione e riflessione in ricordo dell'eccidio nazifascista del 1944
Particolarmente toccante la performance teatrale "Morivano senza dir niente", andata in scena il 20 luglio nel parco del palazzo municipale

Emozione, partecipazione e riflessione profonda hanno scandito le commemorazioni del 21-22 luglio per ricordare l’eccidio nazifascista del 1944 e la deportazione che ne seguì. Tre giorni densi di significato, tra memoria storica e narrazione civile, durante le quali la comunità di Robecco ha riscoperto il valore della libertà e il coraggio della Resistenza.
Emozione e riflessione in ricordo dell'eccidio nazifascista del 1944
Particolarmente toccante la performance teatrale "Morivano senza dir niente", andata in scena il 20 luglio nel parco del palazzo municipale, a cura del CCT – Centro Cultura Teatrale. Lo spettacolo, basato sulle testimonianze dei deportati robecchesi e realizzato in occasione degli 80 anni dalla liberazione del campo di Kahla, ha saputo unire forza scenica e rigore storico, emozionando profondamente il pubblico presente.
«Un grazie speciale all’Anpi – ha dichiarato il sindaco Fortunata Barni – per aver organizzato uno spettacolo davvero toccante. È stata una serata intensa, capace di parlare al cuore e alla coscienza. Questo è il modo più bello e più alto di fare memoria: restituendo voce e dignità a chi ha sofferto e combattuto per la libertà».
L'omaggio al libro "Amore e libertà"
Nel corso delle commemorazioni, il sindaco ha inoltre voluto rendere omaggio al libro "Amore e Libertà: Dramma epico in quattro atti" del robecchese Attilio Viganò, che intreccia finzione letteraria e memoria storica. Il romanzo, inserito ufficialmente nel programma degli eventi, racconta la storia d’amore tra Bianca, giovane ebrea sfollata, e Angelus, partigiano idealista, sullo sfondo dei rastrellamenti e delle fucilazioni che sconvolsero Robecco nel 1944.
«La scelta di includere il romanzo tra le commemorazioni non è stata casuale, ma profondamente necessaria – ha sottolineato Barni – perché questo libro restituisce memoria attraverso la bellezza, trasformando il dolore in speranza, il ricordo in impegno. È un dono prezioso, che parla soprattutto ai giovani, affinché comprendano che la libertà di oggi nasce da scelte coraggiose e da sacrifici immensi».
Due linguaggi diversi, il teatro e la scrittura, per un messaggio comune: la memoria è viva solo se condivisa, ed è compito delle istituzioni, delle associazioni e della cultura tenere acceso quel fuoco che ha illuminato il cammino della democrazia.