Bambini, fragilità e cultura

Fondazione Ticino Olona: richieste per il doppio dei fondi disponibili

Ben 96 i progetti presentati ai bandi, per un ammontare complessivo di oltre 615mila euro. Sul piatto però ce ne sono solo 330mila.

Fondazione Ticino Olona: richieste per il doppio dei fondi disponibili
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Novantasei progetti presentati, per una richiesta di contributi che supera di gran lunga quanto messo sul piatto dalla Fondazione comunitaria Ticino Olona.

Fondazine Ticino Olona: 96 progetti, ma le risorse non bastano mai

Per l’ente filantropico è arrivato il momento più intenso, delicato e difficile dell’anno: il periodo che deve portare all’approvazione dei progetti che saranno ammessi al contributo. A fine maggio infatti sono scaduti i termini per la partecipazione ai tre bandi «Bambini, adolescenti, giovani», «Fragilità e marginalità», «Arte e cultura».
Il plafond complessivo era di 330mila euro, le richieste hanno superato i 615mila euro: nel dettaglio, per il primo bando sono arrivati 36 progetti per un ammontare di 228mila euro; per il secondo 24 per un importo di 226mila euro; per il terzo 36 per un totale di 226mila euro. Le richieste delle associazioni (il cui lavoro di sussidiarietà è indispensabile e insostituibile per la comunità di riferimento) sono state quindi poco meno del doppio dei fondi a disposizione per questi bandi.

«Servono nuove risorse per non spegnere sul nascere gli entusiasmi»

Il presidente della Fondazione Ticino-Olona Salvatore Forte (nella foto di copertina) spiega:

«Da una parte la gioia di un territorio attento e partecipe, dove il mondo del volontariato si prodiga per aiutare chi è meno fortunato di noi, per promuovere arte e cultura oppure (ed è la felice sorpresa di quest’anno) per essere a fianco dei bambini e dei giovani e dei loro bisogni. Dall’altra la preoccupazione di non avere risorse sufficienti affinché tutti i progetti meritevoli possano vedere la luce».

Una preoccupazione che si ripete quasi tutti gli anni, ma che secondo Forte «ultimamente segnala la necessità di trovare nuove risorse per non spegnere sul nascere gli entusiasmi e la voglia di fare, tenendo presente che l’opera di sussidiarietà che gli Enti fanno non è facilmente ed efficacemente sostituibile dagli Enti pubblici».

«Non basta tamponare le emergenze, occorre guardare al futuro»

Per il presidente della Fondazione

«Nuove risorse si trovano se si coinvolge tutta la comunità, nella consapevolezza che non è sufficiente tamponare le emergenze ma occorre investire in qualcosa che guardi anche al futuro (come i fondi patrimoniali, i fondi sociali, i lasciti testamentari per fare qualche esempio). Pubblico, privato sociale e privato profit dovranno muoversi in maniera sinergica e confrontarsi su quali siano le azioni migliori sulle quali investire».

Nel frattempo Forte assicura che «i consiglieri della Fondazione si impegneranno al massimo per arrivare alla soluzione migliore possibile utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia». Gli esiti dovrebbero uscire entro la fine di giugno.

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