Istruzione

Robotica, piccoli ingegneri crescono all'Istituto Comprensivo Fontana

Oltre duecento ore nel mondo della programmazione: si è concluso da poco all’istituto il progetto «Robottiamo»

Robotica, piccoli ingegneri crescono all'Istituto Comprensivo Fontana
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Quattro passi nell’imminente futuro per l’Istituto Comprensivo Carlo Fontana di Magenta, dove si è appena concluso il progetto «Robottiamo», al quale hanno partecipato circa 500 alunni per 210 ore di laboratori nel mondo della robotica e della programmazione.

Robotica, piccoli ingegneri crescono all'Ic Fontana

L’iniziativa, che ha coinvolto sia i plessi della Santa Caterina di Magenta che quelli di Robecco e delle secondarie di primo grado e resa possibile grazie a fondi europei, ha visto come docenti d’eccezione l’architetto Claudio Gasparini e l’ingegnere Marco Meli, esperto di gestione informatica.

Come spiega l’esperto di coding Gasparini, durante le lezioni, gli alunni hanno sviluppato:

«Abilità spaziali che sono anche alla base della socialità e imparato ad accompagnare e correggere un progetto nel passaggio dalla carta alla pratica». «È emersa quella curiosità propria di questa età e che serve tanto nel mondo della robotica, perché porta a trovare una soluzione e, se non va bene, a cercarne un’altra», aggiunge invece l’ingegner Meli.

Animatrice digitale per la parte delle primarie è stata invece Barbara Bonfanti, che ha sottolineato il valore dell’incontro con il mondo della programmazione per i bambini più piccoli. Un mondo in realtà già presente all’interno dell’offerta formativa della scuola, ma che in questa occasione:

«Ha permesso ai bambini di scoprire ciò che di solito non si vede: le varie parti dell’oggetto è le relazioni alla base di una corretta progettazione».

Robotica, piccoli ingegneri crescono all'Istituto Comprensivo Fontana

Alla fine l’obiettivo dei giovani programmatori è stato raggiunto: il robottino di cartone su ruote dal nome «Cardy Robot» ha fatto quello che i bambini avevano programmato, insegnando anche la cosa più importante, cioè che gli errori fanno parte del percorso e non tutto va come si era previsto. Il progetto ha fatto emergere anche il suo valore inclusivo: tutti gli alunni hanno infatti potuto partecipare mettendo in campo le loro diverse competenze.

«Un inaspettato abbraccio mi ha dato nuovi stimoli per proporre questa attività che ha anche un lato creativo», ha affermato Gasparini. Oltre all’impegno per gestire classi di bambini «perché provengo dal mondo dei più grandi e dall’università è stato interessante scoprire ogni lezione qualcosa di nuovo, come le dinamiche di gruppo o osservare quello che via via scoprivano» ha invece concluso Meli.

Programmazione, pazienza, collaborazione, ma anche divertente, interessante, smontare. Queste alcune tra le parole che i bambini della primaria hanno usato per sintetizzare il corso di robotica. Un’esperienza che ha permesse di essere uniti nel piacere della scoperta.

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