Lavori pubblici

Passerella di Pontevecchio, l'assessore Tenti replica a Progetto Magenta

La civica ha lamentato le "pessime condizioni" della struttura, ma il vicesindaco replica: "Non è un problema strutturale, già fatto l’istanza alla ditta costruttrice"

Passerella di Pontevecchio, l'assessore Tenti replica a Progetto Magenta
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La passerella sul Naviglio a Pontevecchio di Magenta diventa pomo della discordia all’interno del dibattito politico cittadino. A lanciare la prima pietra sono state le consigliere comunali di Progetto Magenta Silvia Minardi e Valentina Campana, che in settimana hanno lamentato le cattive condizioni in cui verserebbe l’infrastruttura a un anno dalla sua riqualificazione.

Passerella di Pontevecchio, il punto di Progetto Magenta

«Purtroppo, dopo pochi mesi dai lavori di sistemazione (costo: 130mila euro) e con un certificato di regolare esecuzione dei lavori che risale a luglio 2023, la passerella si trova oggi in pessime condizioni con una pavimentazione a dir poco pericolosa».

Cosi affermano le due consigliere, che rilanciano affermando ironicamente come «l’elenco di chi avrebbe dovuto sovrintendere i lavori fosse "lungo quasi come quello di una squadra di calcio".

«atto sta che dopo aver speso quei soldi, eseguito i lavori, raccolto certificati e rilasciato interviste, … oggi sarebbe meglio evitare di fare a piedi la passerella Non dimenticatevi di ringraziare l’assessore che “ha lavorato” per questo risultato».

Replica Enzo Tenti: «Già fatta istanza alla ditta»

In breve è giunta la replica proprio dell’assessore menzionato da Progetto Magenta. Quell’Enzo Tenti che sui problemi della passerella afferma:

«Lo sapevamo già da ottobre. A ottobre abbiamo fatto fare una prova di carico per capire se il problema era strutturale ma invece era insito nella sola passerella. Abbiamo fatto l’istanza alla ditta costruttrice chiedendo di sistemarlo. Ci hanno risposto che lo faranno, ora aspettiamo e se non provvedono lo sistemeremo noi in primavera e tutti i costi saranno a carico della ditta che ha fatto inizialmente l’intervento. La cosa che più mi rammarica è che queste persone, che da anni sono nelle Istituzioni, bastava che avessero alzato il telefono, chiamato l’assessore di competenza e questo gli avrebbe spiegato tutto».

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