Boffalora, furto di rame al cimitero: individuati i presunti responsabili
L’episodio era avvenuto poco dopo l’inaugurazione della nuova ala del camposanto cittadino

Lieto fine per il furto di rame avvenuto lo scorso 15 febbraio al cimitero di Boffalora sopra Ticino. Nel camposanto cittadino, fresco di inaugurazione della nuova ala, erano infatti stati trafugati i pluviali utilizzati per lo scolo delle acque piovane e per diversi giorni le forze dell’ordine avevano cercato di individuare i responsabili.
Furto di rame al cimitero: individuati i presunti responsabili
La svolta nelle indagini è giunta in questi giorni, quando la Polizia Locale boffalorese è riuscita a rintracciare i presunti autori del furto. Fondamentale in questo caso è stata la visione delle delle telecamere installate sul territorio. I vigili urbani hanno successivamente inoltrato la comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica competente per l’accaduto.
A seguito della risoluzione delle indagini sono giunti i ringraziamenti del sindaco Sabina Doniselli:
«Grazie gli agenti di Polizia Locale del nostro comando per l'efficienza e la qualità del servizio che hanno prestato in questa occasione e per il costante impegno nel garantire la sicurezza e il rispetto delle norme».
Un episodio, quello del furto al cimitero, che aveva toccato profondamente la popolazione locale dato il valore affettivo provato da quest’ultima verso la struttura religiosa.
A onor del vero tuttavia, i trafugamenti di rame dal camposanto boffalorese restano fortunatamente rari se rapportati a fatti analoghi che avvengono in comuni limitrofi. L’episodio più noto resta ancora quello che avvenne nell’aprile del 2016, quando in quello che fu all’epoca definito un vero e proprio raid sparirono tra le altre cose anche alcuni ornamenti e statue in bronzo. In quel caso al centro del dibattito pubblico sul tema finirono proprio le telecamere di sorveglianza, che come si è potuto vedere sono oggi supporto imprescindibile per lo svolgimento del lavoro della Polizia Locale.