Si spacciavano per tecnici dei caloriferi e truffavano gli anziani: fermati due uomini
Dal gennaio 2023 al dicembre 2024 i malviventi hanno messo in atto 24 furti in appartamento nella città di Milano e nei comuni dell’hinterland, tutti ai danni di persone anziane
Sgominata una banda di furti seriali. Nei giorni scorsi, il «Pool anti truffe» della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Milano, composto da personale della Polizia di Stato e della Polizia Locale di Milano, nell’ambito di una indagine coordinata dai magistrati, ha eseguito, con l’ausilio della Squadra Mobile di Torino e di tutta la Sezione di Polizia Giudiziaria della locale Procura, la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di due cittadini italiani, rispettivamente di 65 e 41 anni, con precedenti specifici e appartenenti alle famiglie sinti di Nichelino, in provincia di Torino, in relazione alla commissione di 24 furti in appartamento, realizzati principalmente nella città di Milano, oltre che in diversi comuni dell’hinterland, dal gennaio 2023 al dicembre 2024, tutti ai danni di persone anziane.
Il modus operandi
Le indagini hanno permesso di ricostruire i dettagli del piano criminale evidenziando modalità consolidate e seriali; in particolare, i malviventi individuavano le vittime anziane o comunque vulnerabili, si presentavano alle loro abitazioni dicendo di essere dei «tecnici dei caloriferi» incaricati dall’amministratore di verificare il buon funzionamento dell’impianto. Una volta ottenuto il consenso a entrare in casa, con uno strumento elettronico, ispezionavano l’appartamento e, simulando una perdita d’acqua nell’impianto, informavano la vittima della presenza di sostanze pericolose che potevano danneggiare denaro e oggetti preziosi se a contatto con l’acqua. In tal modo la vittima era indotta a raccogliere i beni preziosi e il denaro, che immediatamente venivano sottratti.
L'indagine
L’indagine, durata circa un anno e mezzo, ha portato all’identificazione dei responsabili e alla loro cattura, grazie all’attenta analisi di filmati, riconoscimenti fotografici, servizi di pedinamento, esami del Dna, tabulati telefonici e incroci di dati sui veicoli utilizzati.
Questa indagine si colloca nel solco di altre che hanno avuto a oggetto fatti analoghi a questi e si vuole richiamare l’attenzione di tutti verso queste forme «promozionali» di attività a scopo preventivo da svolgersi dentro le abitazioni private che a fronte di un apparente servizio in realtà nascondono scopi criminali e predatori ben precisi.
Attenzione alle truffe
Questa è quindi anche l’occasione per invitare i cittadini a contattare in simili situazioni prontamente le forze dell’ordine, per consentire un tempestivo intervento volto ad assicurare la raccolta di indizi indispensabili per l’individuazione dei responsabili.