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Nell'appartamento sottratto alla mafia un centro per l'autonomia delle persone disabili

Con questo progetto Anffas Legnano avvierà e offrirà percorsi in ambito abitativo per incrementare le autonomie e la crescita personale delle persone con disabilità

Nell'appartamento sottratto alla mafia un centro per l'autonomia delle persone disabili
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Si chiama “Mamma, vado a vivere da solo” ed è il progetto che Anffas Legnano attuerà in un appartamento sottratto alla criminalità organizzata di proprietà del Comune di Legnano all’interno del condominio di piazza Mocchetti e finalizzato a garantire alle persone con disabilità quel diritto alla vita indipendente che è sancito dalla Legge.

Nell'appartamento sottratto alla mafia un centro per l'autonomia delle persone disabili

Anffas Legnano ha partecipato alla manifestazione d’interesse lanciata dal Comune di Legnano nel maggio 2023 per avere in comodato d’uso gratuito per 10 anni l’appartamento dove sviluppare il progetto. L’appartamento, con riferimento al suo passato, è stato ribattezzato “Casa nostra”.

«Abbiamo voluto caratterizzare il nostro mandato amministrativo con alcune parole chiave, e una di queste è rigenerazione – ricorda il sindaco Lorenzo Radice. Sono tanti i progetti di recupero e riqualificazione urbana cui stiamo lavorando e anche il progetto di Anffas rappresenta un esempio di rigenerazione sui generis: questo appartamento, infatti, era in mano alla criminalità organizzata e adesso diventerà un luogo dove si faranno attività a favore di persone con disabilità. Da luogo di “illegalità” si trasformerà in un ambiente dove si crea un altro pezzetto di quella città veramente inclusiva che siamo impegnati a realizzare. Ad Anffas Legnano auguro buon lavoro per questo progetto bellissimo e ambizioso e agli ospiti do il mio benvenuto: che possano sentire questo posto come un luogo accogliente, in grado di farli sentire parte della nostra comunità».

Incrementare le autonomie dei ragazzi

Con questo progetto Anffas Legnano avvierà e offrirà percorsi in ambito abitativo per incrementare le autonomie e la crescita personale delle persone con disabilità in un contesto semi-protetto dove sarà possibile sperimentare la vita autonoma al di fuori del nucleo familiare con il supporto di figure professionali ed educative. L’appartamento può ospitare fino a sei posti letto (cinque per gli ospiti e un educatore) e fino a dodici posti diurni.

«Il progetto nasce come risposta al bisogno di promuovere la vita autonoma e indipendente all’interno di un ambiente confortevole e tranquillo dove si potranno sviluppare e potenziare le abilità di ogni ragazza o ragazzo -spiega Francesca Fusina, Presidente di Anffas Legnano. L’obiettivo è favorire l’acquisizione di competenza specifiche per vivere in una casa che non sia quella della famiglia di origine, ad esempio preparare il pranzo e la cena, rifare i letti, fare le pulizie, andare a fare la spesa, prendersi cura della propria persona. In altre parole qui le persone impareranno a vivere con gli altri e lo faranno in uno spazio condiviso e pienamente incluso nel contesto sociale del centro cittadino».

Le parole dell'assessore Pavan

«La gestione del progetto da parte di Anffas rappresenta una garanzia di continuità rispetto ai servizi erogati sul nostro territorio nell’ambito della disabilità -sottolinea Anna Pavan, assessore al Benessere e Sicurezza sociale. Anffas è, infatti, un’associazione che opera da decenni, ha forti legami con le realtà di Legnano e dei Comuni limitrofi ed è quindi in grado di dare una lettura puntuale dei bisogni. Questo progetto rappresenta dunque un arricchimento offrendo una tipologia di servizio che non è presente nella nostra città e diverso rispetto a quelli presenti nelle classiche strutture che si occupano di persone con disabilità. L’appartamento è, infatti, un luogo privo dei connotati tipici dei luoghi di cura e assistenza e l’attività sarà “flessibile”, ossia declinata sui bisogni di ogni singola persona».

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