le indagini di polizia e digos

Dodici indagati per propaganda suprematista e filonazista: tra di loro un minorenne

Dalle analisi delle chat è stato appurato che gli indagati manifestavano propositi violenti verso chi non rispondeva ai tratti distintivi della cosiddetta "razza ariana"

Dodici indagati per propaganda suprematista e filonazista: tra di loro un minorenne
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La Polizia di Stato ha eseguito 12 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di condotte di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Tra di loro anche uno studente di 17 anni.

Dodici indagati per propaganda suprematista e filonazista: tra di loro un minorenne

L’attività è stata svolta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Lombardia, assieme alle DIGOS e agli uffici territoriali della Polizia Postale. Tra gli indagati figura anche un minorenne.

L’Operazione “Genus Album”, diretta dalla Procura della Repubblica di Milano e dalla Procura per i minorenni per i profili di competenza, con il coordinamento operativo del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione è il risultato di un’indagine avviata nell’ambito del costante monitoraggio della rete, parte integrante della mission istituzionale della Polizia Postale. Gli indagati utilizzavano Telegram come piattaforma per aggregarsi e discutere su temi propri dell’estrema destra suprematista e filonazista, tra cui la superiorità della razza bianca, l’odio razziale e l’antisemitismo.

Promozione di azioni concrete violente

Dalle analisi delle chat, gli investigatori hanno potuto accertare che i membri dei gruppi Telegram, dichiaratamente appartenenti all’ideologia della “Terza Posizione”, manifestavano propositi violenti verso chi non rispondeva ai tratti distintivi della cosiddetta "razza ariana".

Nelle conversazioni emergeva il chiaro intento di “tirare fuori i camerati dal virtuale”, proposito che si concretizzava nell’organizzazione di raduni in presenza e nella promozione di azioni concrete per cambiare lo stato delle cose. La mera appartenenza ai gruppi Telegram oggetto di indagine, infatti, veniva ritenuta del tutto insufficiente se non accompagnata da un impegno concreto nel mondo reale.
Sono state sequestrate diverse armi, ad aria compressa e da softair, tra cui un fucile e una pistola automatica, bandiere con i simboli del nazismo e del fascismo, volantini di propaganda nonché account social e dispositivi elettronici di interesse investigativo. Sono stati inoltre ritirati in via cautelativa 3 fucili da caccia.

Studenti e un lavoratore di 24 anni

Gli indagati hanno un’età compresa tra i 17 e i 24 anni. Il più giovane, ancora minorenne, è studente dell’ultimo anno delle scuole superiori. Uno solo - il più grande di età - lavora: si tratta di un ventiquattrenne comasco impiegato presso una fabbrica in Svizzera. Gli altri sono tutti studenti universitari iscritti a varie facoltà, tra cui Lingue, Storia, Filosofia, Lettere Classiche e Veterinaria.

Durante le perquisizioni scattate all’alba del 19 dicembre eseguite dalla Polizia Postale lombarda unitamente agli omologhi uffici del Lazio, Veneto, Toscana, Puglia, Campania, Calabria e Basilicata e dalle Digos competenti territorialmente, sono stati trovati i dispositivi informatici degli indagati e gli stessi sono stati analizzati direttamente sul posto grazie all’uso di avanzati strumenti di digital forensics. Tali analisi hanno fornito ampi riscontri a quanto già emerso nelle precedenti fasi delle indagini, consentendo inoltre di acquisire ulteriori elementi utili al prosieguo dell’attività investigativa.

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