Elezioni Arese, il leghista Vittorio Turconi presenta il programma
Più sicurezza, favorire il commercio locale e progetti per i giovani: tra i punti fondamentali.
Sarà il leghista Vittorio Turconi il candidato sindaco per la coalizione di centrodestra alle comunali di Arese. Ci riprova Vittorio Turconi, battuto alle comunali di Arese nel 2013 da Michela Palestra. Ieri, nella sede della Lega, la presentazione ufficiale.
Vittorio Turconi candidato unico del centrodestra
Battuto alle comunali di Arese nel 2013 da Michela Palestra, per le consultazioni del 10 giugno il leghista confida nell’appoggio di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Turconi confida in quell’"uniti si vince" che ha segnato la vittoria della coalizione di centrodestra alle ultime politiche.
Sicurezza un tema fondamentale
"Arese è da migliore, rispetto alla situazione attuale. L’attuale Giunta, avendo avuto soldi da spendere, avrebbe potuto far meglio. Vogliamo ritrasformare la città in un posto sicuro. Non è più un’oasi felice; questa è l’opinione diffusa tra la gente, ormai. La sicurezza è uno dei temi più importanti per noi".
Incentivare il commercio locale
"Qualsiasi progetto che ci venisse presentato dovrebbe, prima di tutto, portare benessere e benefici ai cittadini di Arese. Benefici che si traducono nel lavoro. Il centro storico, e di conseguenza il commercio locale di Arese, ormai, è quasi inesistente. Bisogna trovare un modo per dargli una mano, incentivare progetti a km 0. Per questo ci batteremo per riaprire piazza Dalla Chiesa; la sua chiusura ha diviso il paese in due e i commercianti hanno perso un 30%".
Programmi e strutture per i giovani
"E’ importante incentivare l’apertura delle partite IVA, farli accedere a finanziamenti agevolati. Legato al tema giovani, poi, c’è quello del trasporto. Dopo le 9 di sera ad Arese non possono più muovermi. Inoltre siamo carenti di strutture sportive: pur avendo gli spazi, che altre città non hanno, non abbiamo adeguati impianti sportivi. Non abbiamo una piscina all’aperto, le palestre sono vecchie. Per non parlare, poi, delle scuole".