RIQUALIFICAZIONE

"Non bastano le verifiche fatte, ora serve un'altra opera di bonifica"

Occorrono altre attività di bonifica nell’area dell’ex depuratore di corso Italia a Inveruno: l'Amministrazione comunale spiega le prossime mosse

"Non bastano le verifiche fatte, ora serve un'altra opera di bonifica"
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Occorrono altre attività di bonifica nell’area dell’ex depuratore di corso Italia a Inveruno. La giunta guidata da Nicoletta Saveri ha approvato le nuove analisi di rischio, che mostrano le aree di criticità e gli esiti degli accertamenti effettuati anche sulle acque reflue.

La storia della bonifica del sito

Acquistata dall’Amministrazione di centrodestra guidata da Graziella Crotti nel 2012, l’area che ha una superficie di 45.000 metri quadrati era pesantemente inquinata. Con l’amministrazione di Sara Bettinelli erano iniziate le attività di caratterizzazione dei suoli e poi la società che gestisce la rete idrica del territorio, Cap Holding, ha preso in carico le spese per la bonifica dell’ex depuratore, mettendo a disposizione mezzo milione di euro. Di questa cifra 200mila euro sono stati utilizzati per rimuovere i sedimenti presenti al fondo delle ex vasche di lagunaggio (laghetti) che furono completamente svuotati. Le analisi infatti avevano evidenziato livelli di inquinamento molto pesanti ed erano stati rimossi 8600 tonnellate di fanghi, conferiti poi in idonea discarica. Nuove analisi effettuate di recente tramite carotaggi nel terreno degli ex laghetti hanno evidenziato come alcuni punti siano ancora inquinati da diversi metalli e idrocarburi pesanti.

Le prossime mosse dell'attuale Amministrazione

La giunta guidata da Nicoletta Saveri ha approvato le nuove analisi di rischio, che mostrano le aree di criticità e gli esiti degli accertamenti effettuati anche sulle acque reflue.

«Già cinque anni fa procedemmo per rimuovere non solo i fanghi dei laghetti ma anche per traslocare i pesci in altri laghi puliti per consentire la depurazione delle acque – ha commentato l’assessore all’Ambiente Sara Bettinelli – Preso atto delle analisi di rischio, ci interfacceremo con Ats e Cap Holding per decidere quali azioni intraprendere per completare la bonifica, e mettere definitivamente in sicurezza l’area. L’idea è quella di valorizzare il terreno dal punto di vista ambientale e di creare un grande parco».

Le caratteristiche dell'area

La parte sud dell’area dell’ex depuratore è stata bonificata a fine 2019 e ha visto interventi di riforestazione. E’ stato creato il bosco dei Cantoni, un intervento finanziato da un imprenditore che doveva riforestare, dove sono state messe a dimora circa 5.500 essenze: 3.900 alberi e 1.600 arbusti. Nel marzo 2020 è stata eseguita una piantumazione nella parte rimanente di questa zona grazie ad un intervento del Consorzio forestale del Ticino che ha messo a dimora altri alberi e arbusti. Viene utilizzata dal gruppo arcieri per le proprie attività.

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