forum delle relazioni industriali

RELIND: una nuova era per il dialogo tra imprese e lavoratori

Confronto e innovazione al primo Forum delle Relazioni Industrialii organizzato da Confindustria e Assolombarda per affrontare le sfide del futuro: istituzioni, sindacati e aziende unite per un'economia più inclusiva e sostenibile

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Nella sede dell'Associazione a Milano, si è svolto il primo Forum delle Relazioni Industriali (RELIND), un'iniziativa senza precedenti promossa da Confindustria e Assolombarda con la partecipazione delle principali organizzazioni sindacali italiane. L’evento, che ha avuto luogo tra lunedì 18 e martedì 19 novembre, si è proposto di creare un tavolo permanente di confronto per affrontare le trasformazioni del mondo del lavoro, in particolare quelle legate alla digitalizzazione.

"Questo forum è un impegno per interpretare il cambiamento epocale che viviamo, riaffermando il ruolo centrale dei corpi intermedi nella tutela della competitività delle imprese e del benessere dei lavoratori", ha affermato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda.

Guarda il servizio con le interviste ai protagonisti

La prima edizione di RELIND

In apertura di questa prima edizione degli "stati generali" delle organizzazioni sindacali, una sessione istituzionale, aperta con il videomessaggio del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Dopo di lui sono intervenuti il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, il vicepresidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali Confindustria, Maurizio Marchesini, il vicepresidente per le Politiche del lavoro, Sicurezza e la competitività delle imprese e la centralità della persona nella società e nel lavoro in un momento in cui si concretizza il rischio di de-industrializzazione per via delle scelte ideologiche fatte dall'Unione Europea, nell'automotive in primisWelfare di Assolombarda, Diego Andreis, e i segretati delle principali sigle sindacali: Maurizio Landini (CGIL), Mattia Pirulli (segretario confederale CISL), Pierpaolo Bombardieri (UIL). All'iniziativa, in rappresentanza del Governo, è intervenuta anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

"Dare centralità ai corpi intermedi seri e responsabili significa tutelare la competitività delle imprese e la centralità della persona nella società e nel lavoro in un momento in cui si concretizza il rischio di de-industrializzazione per via delle scelte ideologiche fatte dall'Unione Europea, nell'automotive in primis" ha esordito il presidente Spada nel suo discorso di apertura

Una visione condivisa per la transizione digitale

Il tema della digitalizzazione è stato al centro del dibattito. Secondo il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Marchesini, la sfida è trovare un equilibrio tra tecnologia e umanità:

"Le nuove tecnologie possono migliorare la vita e il lavoro, ma dobbiamo garantire che il contatto umano rimanga centrale nelle relazioni industriali, costruendo un sistema più inclusivo e sostenibile".

Anche Diego Andreis, vicepresidente per le Politiche del Lavoro di Assolombarda, ha sottolineato come le relazioni industriali stiano evolvendo in risposta alle sfide digitali: "Contrariamente alle previsioni pessimistiche, la trasformazione digitale non ha disgregato il lavoro, ma ha aperto nuove modalità di collaborazione tra imprese e lavoratori. La partecipazione attiva di tutte le parti è fondamentale per affrontare temi come il lavoro ibrido e la regolamentazione delle nuove tecnologie".

I risultati delle ricerche: verso un futuro più partecipativo

Durante il forum sono stati presentati i risultati di due ricerche realizzate con Adapt, che evidenziano il ruolo delle relazioni industriali nell'era digitale. La prima indagine ha confermato che la tecnologia non sostituisce i rapporti umani, ma li arricchisce. "L'uso consapevole degli strumenti digitali migliora l'efficienza senza sacrificare il valore insostituibile della fiducia tra le parti", si legge nel rapporto. Tra le raccomandazioni emerse, spiccano la creazione di osservatori digitali e l'incentivazione della formazione congiunta.

La seconda ricerca si è concentrata sulla partecipazione diretta dei lavoratori. I dati mostrano come, in molte aziende, le pratiche di coinvolgimento stiano crescendo, stimolando il dialogo interno e migliorando la qualità del lavoro. Tuttavia, emergono anche criticità, come la difficoltà nel coinvolgere tutti i dipendenti.

Con oltre 4.360 contratti integrativi aziendali attivi, la Lombardia si conferma un laboratorio avanzato per la contrattazione collettiva.

"Questo territorio dimostra che il dialogo tra parti sociali è possibile e produce risultati concreti. Qui, applichiamo un modello ambrosiano che ci consente di lavorare tanto e bene con i sindacati per rispondere alle esigenze che cambiano di imprese e lavoratori: siamo infatti la prima regione a livello nazionale per contratti integrativi aziendali attivi (4.360 su 14.699), con Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia che ne costituiscono il fulcro." ha dichiarato Spada.

Le prospettive per il futuro

Domani il forum si concentrerà sui settori chimico-farmaceutico e sullo smart working, temi sempre più rilevanti nel contesto della trasformazione digitale. Il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha ribadito l’importanza del dialogo sociale per costruire un’economia resiliente e inclusiva:

"Solo lavorando insieme possiamo trasformare le sfide tecnologiche in opportunità per tutti".

Con RELIND, Milano si candida a diventare il punto di riferimento per il rilancio delle relazioni industriali, in un'epoca in cui la collaborazione tra aziende e lavoratori è più cruciale che mai.

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