Chiude l'edicola e il caso diventa politico: "Quale futuro per il chiosco?"
La paura della minoranza è quella di perdere un importante punto di riferimento per il già depauperato centro di Magnago e per garantire il diritto di informazioni visto che nel giro dell'ultimo anno, delle tre presenti in paese, due edicole hanno chiuso i battenti
La chiusura della storica edicola di Miriam Bertoletti e Claudio De Grandi a Magnago arriva fino in Consiglio comunale. Il gruppo d'opposizione ha presentato una interpellanza per capire quale futuro ha il chiosco che da diciassette anni sorge piazza in d'Armi.
Le richieste di chiarimenti della minoranza
La struttura è di proprietà della coppia che ha gestito l'esercizio fino a fine ottobre, ma il suolo è pubblico.
«Abbiamo appreso con profonda tristezza della chiusura dell’edicola – spiega il capogruppo Massimo Rogora - A Miriam e Claudio va il nostro augurio per una serena e meritata pensione e un ringraziamento per il servizio che hanno dato in questi anni alla nostra comunità. Un servizio che non è stato solo fatto di riviste, giornali e giochi, che tanto i bimbi hanno apprezzato, ma soprattutto di parole, sorrisi, opinioni. Questo fa di un’edicola un luogo di incontro che mantiene viva una comunità dialogante. Anni fa il presidente dell'Anci Antonio Decaro aveva proprio definito le edicole “non sono solo presidio d’informazione nelle nostre comunità, ma anche luci accese in strada, riferimenti per i quartieri, piccoli luoghi di socialità intorno ai quali si articola una parte della vita dei cittadini di quel Comune o quartiere, nel caso delle città più grandi”».
Le preoccupazioni della lista di opposizione
La paura della minoranza è quella di perdere un importante punto di riferimento per il già depauperato centro di Magnago e per garantire il diritto di informazioni visto che nel giro dell'ultimo anno, delle tre presenti in paese, due edicole hanno chiuso i battenti. Al momento rimane attiva solo quella nella piazza centrale di Bienate:
«La chiusura dell’edicola ci impone tuttavia alcune considerazioni sotto due punti di vista – prosegue Rogora - Da un lato la nostra comunità, ed in particolare Magnago, accuserà la mancanza di un pubblico servizio. Tale servizio è regolamentato da apposita licenza che tornerà al Comune: la nostra Amministrazione ed il nostro Sindaco Dario Candiani cosa hanno fatto finora? Cosa stanno facendo? In questi mesi non abbiamo visto atti, delibere o riunioni per fornire ai cittadini una soluzione o anche una proposta.
"Quale destino per lo storico chiosco?"
La seconda domanda che ci poniamo è relativa alla struttura che è sita su suolo pubblico e di proprietà dell’attuale gestione. Cosa accadrà all’edicola vera e propria? La nostra amministrazione avrà fatto delle valutazioni in merito? A nostro parere il poter contare su di un locale pienamente funzionante potrebbe aprire la strada a qualche idea di riutilizzo ai fini sociali e culturali. D’altra parte la posizione centrale e ben frequentata meriterebbe qualche riflessione in più. Anche in questo caso ci saremmo aspettati di essere coinvolti dall’attuale Amministrazione per convergere su soluzioni utili al paese. Invece tutto tace e ancora una volta l’Amministrazione Candiani rimane chiusa nel palazzo, priva di idee e di soluzioni!».