Sanità

La Medicina interna si rinnova con tre giovani medici specializzatisi con il massimo dei voti

Il primario Antonino Mazzone: "Una garanzia per continuare l’assistenza ai pazienti con la qualità che contraddistingue l'ospedale di Legnano".

La Medicina interna si rinnova con tre giovani medici specializzatisi con il massimo dei voti
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La Medicina interna dell'ospedale di Legnano si rinnova con l'arrivo di tre giovani internisti che hanno conseguito la specializzazione con il massimo dei voti. Si tratta di Francesco Di Terlizzi, Giacomo Grandi e Giorgio Rotola.

L'ospedale di Legnano ha assunto tre giovani medici internisti

'Anche se gli antichi maestri' hanno insegnato molto, cresce il bisogno di giovani internisti che conoscono meglio il progresso tecnologico e lo applicano con grandi risultati sul paziente che è la principale fonte delle informazioni necessarie al ragionamento clinico e quindi alle decisioni conseguenti. C’è quindi la necessità di garantire una prestazione sanitaria di qualità che metta al centro il paziente, e il bisogno di rispondere con appropriatezza alle nuove sfide generate dai cambiamenti tecnologici ed epidemiologici, che hanno portato alla prevalenza di polipatologie, comorbilità, politerapie con poche evidenze scientifiche sul paziente reale. La credibilità professionale peraltro necessita di aggiornamenti continui, essendo quella medica una professione che ha il privilegio di autodeterminarsi grazie alla propria storia ed etica professionale. L’evoluzione tecnologica migliora di molto la diagnosi e la terapia e orienta verso la medicina di precisione, lo sforzo insieme ad altre illustri istituzioni è come far capire i cambiamenti in era digitale e le conseguenti modifiche cliniche, scientifiche e assistenziali".

Queste considerazioni ieri mattina, lunedì 28 ottobre, all’Università degli studi di Pavia, Scuola di specializzazione in Medicina interna, che è convenzionata con la Medicina interna di Legnano, dove hanno conseguito il titolo di specialista in Medicina interna con il massimo dei voti e la lode tre giovani medici già assunti dalla Medicina interna di Legnano diretta dal professor Antonino Mazzone, con le tesi di specializzazione svolte all'ospedale di Legnano.

Sepsi, riospedalizzazione e broncopneumopatia cronica ostruttiva

Francesco Di Terlizzi ha discusso una tesi sulla "sepsi nei reparti di Medicina interna, Studio monocentrico osservazionale su tipologie, outcomes e biomarcatori predittivi", affrontando un problema molto attuale sulle sepsi che sono aumentate di cinque volte nei reparti di Medicina interna.
Giacomo Grandi ha discusso una tesi dal titolo "La riospedalizzazione in Medicina interna: identificare il paziente ad alto rischio e il ruolo del follow up ambulatoriale", un lavoro di miglioramento organizzativo che dimostra come il paziente, se rivisto entro dieci giorni dalla dimissione, rientra in ospedale nell’8% dei casi, mentre tra quelli affidati al territorio le riospedalizzazioni superano il 40 per cento.
Giorgio Rotola si è specializzato presentando un approccio innovativo "Antibiotico terapia CD64 correlata nella riacutizzazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva": si tratta di un marcatore specifico che permette di individuare il paziente che si riacutizza e, invece di dare a tutti l’antibiotico, permette di somministrarlo solo a quelli che hanno un’infezione batterica identificata da questo nuovo marcatore. I tre già lavorano a Legnano e si aggiungono ad altri tre specialisti con il massimo dei voti sempre provenienti da Pavia: Lavinia Pitotti, Francesco La Pia e Virginia del Rio.

"Rappresentano il futuro della Medicina interna dell’ospedale di Legnano"

Commenta Mazzone:

"In questo momento di grave carenza dei medici, loro rappresentano una garanzia per continuare con la qualità che ci contraddistingue l’assistenza ai pazienti, anche supplendo con grande disponibilità, passione e altruismo alle carenze dei medici del Pronto soccorso. Tutti hanno una preparazione tecnologica con capacità di eseguire ecografia sia addome fegato milza sia cardiovascolare, permettendo altresì di spostare molto meno gli ammalati e fare le prestazioni a letto “bed side”. Tutti questi medici hanno una formazione e un continuo aggiornamento che si propone di rivisitare il metodo clinico arricchendolo di tutti quegli elementi etici, epistemologici, metodologici e tecnologici che possono fare diventare l’internista, e in generale il medico, consapevole di tutti quegli strumenti intellettuali, pratici e tecnologici necessari per realizzare nei fatti una pratica clinica eccellente, e un miglioramento continuo del rapporto medico-paziente. Sono loro che rappresentano il futuro della Medicina interna dell’ospedale di Legnano".

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