Quanto conta la sostenibilità per chi opera in edilizia? Heidelberg Materials invita a parlarne
Alla cementeria di Calusco d’Adda si è tenuto l’incontro territoriale dell’area nord-ovest della Lombardia per parlare di transizione ecologica del comparto delle costruzioni
Parola d’ordine: sostenibilità. In un comparto come l’edilizia è oggi un tema di stretta attualità. Per le aziende la valutazione delle performance di impatto rappresenta un importante valore aggiunto in termini di posizionamento, soprattutto alla luce dei complessi cambiamenti globali in atto che vanno a incidere sullo scenario macro-economico del prossimo anno, ma anche delle condizioni locali, come l’esaurimento dei fondi del Superbonus.
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“Arriviamo da un anno formidabile, che è stato il 2023. Il 2024 ha fatto registrare un rallentamento, più o meno evidente nei diversi comparti in cui operano le aziende. Questa decelerazione proseguirà anche nel 2025 e anche se non si verificherà una decrescita, ci sarà una sorta di galleggiamento” ha spiegato Alberto Bubbio, docente di economia presso l’Università Carlo Cattaneo LIUC di Varese descrivendo la situazione del comparto edile in Lombardia.
“Nei prossimi mesi non si dovrebbero rilevare segnali negativi, anche perché ci sono ancora le opportunità offerte dal PNRR che sta arrivando ai Comuni e ci sono sul piatto diversi milioni di spesa che potrebbero entrare sul mercato e creare domanda” ha concluso il Prof. Bubbio.
Una road map verso le emissioni zero
Per sensibilizzare i rivenditori di materiali sul concetto di decarbonizzazione e sul valore che gli investimenti per abbattere le emissioni di CO2 possono avere per tutta la filiera, Heidelberg Materials ha organizzato una serie di meeting invitando i propri rivenditori a discutere di transizione ecologica del comparto delle costruzioni. Venerdì 25 ottobre si è tenuto alla cementeria di Calusco d’Adda (BG) l’incontro territoriale dell’area nord-ovest della Lombardia.
“Abbiamo invitato i nostri clienti per parlare di sostenibilità su larga scala, un aspetto fondamentale per l’azienda e sul quale è necessario fare formazione a chi acquista i nostri sacchi di cemento, ai più noti come Italcementi, ma oggi marchiati Heidelberg Materials, per far comprendere lo sforzo messo in atto per dare al mercato prodotti più sostenibili ma con la qualità di sempre” ha sottolineato Oscar Barchi, responsabile commerciale di Heidelberg Materials per l’area Nord-Ovest.
“Stiamo avendo un feedback positivo, c’è attenzione e predisposizione ad accogliere questi temi”.
Come risponde il mercato
La risposta da parte dei rivenditori di cemento e calcestruzzo è stata variegata. Nel mercato la sensibilità nei confronti della riduzione dell’impronta ecologica è ancora da costruire, con una netta differenza tra le imprese più grandi, che hanno commesse anche nel settore pubblico, e gli artigiani che lavorano su cantieri e interventi più ridotti.
“Da parte della nostra azienda c’è attenzione al tema della sostenibilità dei materiali perché ci sentiamo in dovere nei confronti delle nuove generazioni di andare in una direzione di minor impatto ambientale e ci sentiamo in dovere di fare formazione al nostro personale, per far sì che inseriscano sempre più prodotti sostenibili nella filiera costruttiva” ha spiegato Giorgio Ferrari, titolare di G.M.G Centro Edile di Bottanuco, in provincia di Bergamo.
“Nella produzione ci siamo impegnati a ridurre i consumi installando nelle nostre falegnamerie pannelli fotovoltaici e per quanto riguarda i 60mila metri al mese di massetti che realizziamo, abbiamo un partner come Heidelberg Materials che ci ha messo a disposizione un cemento che ci consente di entrare in cantieri pubblici che ci richiedono materiali certificati che rispettino i Criteri Ambientali Minimi”.
“Il tema della sostenibilità è sicuramente più presente nelle nuove generazioni rispetto a quelle passate, perché ci sono dei dati che dimostrano la necessità di intervenire per ridurre l’impatto ed è corretto che il mercato si muova in questa direzione. L’attenzione da parte dei nostri clienti è però ancora scarsa, bisogna lavorarci” ha aggiunto Pietro Sazzani, titolare di Sari S.r.l. di Germignaga, in provincia di Varese.
“Di contro non deve essere vissuto in maniera ossessiva, perché devono essere tenuti in considerazione anche tanti altri aspetti. Penso che una gestione oculata, con la calcolatrice, possa far sì che ci sia un progresso e che altri elementi economici e sociali vengano salvaguardati”.