Dopo un rimprovero

Professore aggredito da uno studente, il preside: "La nostra scuola non si chiuderà in sé stessa"

Michele Raffaeli, dirigente dell'Istituto professionale Lombardini di Abbiategrasso, commenta l'episodio di violenza avvenuto a scuola martedì 15 ottobre.

Professore aggredito da uno studente, il preside: "La nostra scuola non si chiuderà in sé stessa"
Pubblicato:
Aggiornato:

Professore aggredito da uno studente ad Abbiategrasso, parla il dirigente scolastico.

"La nostra scuola continuerà a offrire inclusione, anche di fronte a ragazzi 'difficili' e non si sottrarrà al proprio compito educativo: è nostro dovere cercare di aiutare questi ragazzi a crescere in un ambiente sano e ancora protetto, fin quando è possibile". 

Aggressione al Lombardini di Abbiategrasso, la parola al dirigente scolastico

Così Michele Raffaeli, dirigente scolastico dell'Istituto professionale Lombardini, dove martedì 15 ottobre uno studente 16enne ha aggredito un docente in seguito a un rimprovero, colpendolo in pieno volto. Il preside prosegue:

"È sempre difficile commentare un’aggressione, a maggior ragione se avvenuta da parte di uno studente verso un suo insegnante nei locali della scuola. Il fatto gravissimo è sicuramente da condannare: la solidarietà verso l’insegnante direttamente offeso è stata assicurata fin dal primo momento da me e da tutti i colleghi, dal sindaco di Abbiategrasso dottor Cesare Nai e dalla dottoressa Luciana Volta, direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Il fatto è avvenuto nella mattinata di martedì 15 ottobre, nell’atrio della sede dell’Istituto professionale Lombardini. I docenti, unitamente al personale presente, che ringrazio per la tempestività nei soccorsi, sono riusciti a contenere il ragazzo evitando conseguenze ancora più gravi. Gli interventi dei soccorritori del 118 e delle forze dell’ordine hanno garantito in seguito di riportare l’ordine e di concludere la mattinata di lezione".

"Sempre più impegnati in progetti di educazione alla legalità, alla salute e al benessere"

Il dirigente spiega come la notizia abbia scosso tutta la comunità scolastica, creando allarme e preoccupazione, e assicura che la scuola ha attivato tutti i passaggi necessari per consultare i genitori e tutte le componenti convocando gli organi collegiali.

"Nonostante quanto accaduto la nostra scuola continuerà a offrire inclusione, anche di fronte a ragazzi 'difficili' e non si sottrarrà al proprio compito educativo: è nostro dovere cercare di aiutare questi ragazzi a crescere in un ambiente sano e ancora protetto, fin quando è possibile. Purtroppo in questa occasione il limite è stato superato. Come dirigente scolastico sono consapevole delle difficoltà di questo momento, dell’incertezza e delle fragilità crescenti che coinvolgono adolescenti e giovani; non intendo sottovalutare questa realtà, ma affermo con forza che la nostra scuola ha messo in campo tutte le risorse possibili, in collaborazione con le famiglie e gli specialisti, per aiutare questi studenti a cercare con consapevolezza la propria strada. Il nostro istituto è sempre più impegnato in progetti di educazione alla legalità, alla salute e al benessere, potenziando gli interventi sia in classe che singolarmente, sfruttando le opportunità delle collaborazioni con gli enti territoriali e le associazioni, anche grazie ai fondi del Pnrr".

"La nostra scuola saprà reagire proponendo interventi educativi sempre più incisivi"

Raffaeli rivolge infine un pensiero alla famiglia e allo studente "perché possano essere ancora sostenuti nel percorso arduo che dovranno affrontare" e conclude:

"La nostra scuola, che è già stata vittima di un fatto violento verso un’insegnante, ha saputo reagire e saprà reagire non chiudendosi in sé stessa, ma aprendosi a nuove occasioni di confronto, proponendo interventi educativi sempre più incisivi e dedicandosi con rinnovata fiducia ai suoi studenti e alle sue studentesse".

 

Seguici sui nostri canali