CANEGRATE

Dipendenti comunali indagati, ora scatta la sospensione dal servizio. Uno è l'ex sindaco di Nerviano

La decisione della Giunta comunale, che parla di "falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente"

Dipendenti comunali indagati, ora scatta la sospensione dal servizio. Uno è l'ex sindaco di Nerviano
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Dipendenti comunali di Canegrate indagati, uno è l'ex sindaco di Nerviano Enrico Cozzi: sospensione dal servizio.

Dipendenti comunali indagati, scatta la sospensione dal servizio

Si aggiunge un nuovo capitolo nella vicenda dei due dipendenti comunali del Comune di Canegrate indagati dalla Procura di Busto Arsizio, tra i quali figura Enrico Cozzi (nella foto), ex sindaco di Nerviano e Coordinatore di zona Altomilanese del Partito democratico. In queste ore, infatti, la Giunta comunale canegratese guidata dal sindaco Matteo Modica ha deliberato di sospendere i due dipendenti dal servizio.

Il provvedimento

Così come si legge nella delibera, la Giunta ha deciso di "sospendere in via cautelare, con privazione della retribuzione, a decorrere dal giorno venerdì 18 ottobre 2024, i due dipendenti a tempo indeterminato" e di "dare atto che ai due dipendenti sarà corrisposta, come previsto dall'articolo 61 comma 7 del Ccnl, un'indennità pari al 50% dello stipendio, nonchè gli assegni del nucleo familiare e la retribuzione individuale di anzianità ove spettanti".

Le "indagini" del Comune

Così come già annunciato, Cozzi e la collega M.S. erano stati ufficialmente indagati dalla Procura che aveva emesso un ordine di esibizione di atti e documenti con richiesta di documentazione relativa a dati di registrazione dei badge, alle buste paga mensili, con relative competenze e ai dati consegnati al Ced per l'elaborazione degli statini dei due dipendenti. Secondo i Carabinieri della Compagnia di Legnano, il comportamento dei due dipendenti avrebbe portato a "fatti penalmente rilevanti" che potrebbero essere stati commessi contro la pubblica amministrazione, in questo caso il Comune di Canegrate.
Proprio il Comune canegratese aveva nominato - come previsto - l'Ufficio per i procedimenti disciplinari visto che "i fatti che potrebbero essersi verificati hanno concorrente rilievo disciplinare". L'Ufficio ha contestato a ognuno dei due dipendenti precise violazioni ossia "falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente" avviando così "il procedimento disciplinare". Ai due è stata comunicata la sospensione del procedimento disciplinare, "al fine di acquisire tutti gli atti del procedimento penale che potrebbero influire significativamente sull'accertamento dei fatti oggetto del procedimento disciplinare e, dunque, sulla completezza e sulla esaustività dell'istruttoria".

La decisione: sospensione

Da qui la decisione della sospensione, "atteso che la sospensione facoltativa cautelare si caratterizza per essere strumentale all'adozione di eventuali successivi provvedimenti disciplinari con una durata limitata nel tempo e che la 'finalità della misura è quella di impedire che, in pendenza di un procedimento penale, la permanenza in servizio del dipendenti inquisito possa pregiudicare l'immagine e il prestigio dell'Amministrazione di appartenenza'" e "considerato che la valutazione dell'Amministrazione, in materia di sospensione cautelare facoltativa, costituisce, secondo Giurisprudenza consolidata, tipica espressione del suo potere discrezionale pur rimanendo condizionata alla riscontrata presenza di elementi di gravità della condotta contestata al dipendente nel procedimento penale o anche dai riflessi negativi che da quest'ultima possano derivare all'immagine dello stesse Ente". Ma anche, come concluda la Giunta, "considerato, infine, che i fatti contestati in sede penale e disciplinare ai due dipendenti appaiono particolarmente gravi e, se confermati, porterebbero alla sanzione disciplinare più grave tra quelle previste dall'ordinamento; che i fatti contestati sono strettamente attinenti alle funzioni esercitate dai due dipendenti al momento della possibile realizzazione dei comportamenti illeciti; che il mantenimento in servizio degli stessi, in attesa della definizione dei procedimenti disciplinare e penale, comporterebbero un grave danno di immagine all'Ente oltre che rappresentare un possibile ostacolo alla serena operatività degli uffici comunali, dovendosi considerare la limitata dimensione dell'Ente stesso".

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