I pericoli dell’endometriosi nella conferenza Vivere in Salute

L’associazione Alice contrasta il ritardo diagnostico informando nelle scuole

I pericoli dell’endometriosi nella conferenza Vivere in Salute
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A mettere in guardia tutte le donne dell’ endometriosi e dai suoi sintomi ci pensa Vivere in Salute. L’ultimo appuntamento del ciclo di conferenza pianificate dal medico di base Sergio Felisi si è tenuto giovedì 10 ottobre nella sala conferenze di Corte Valenti in via Monza a Garbagnate Milanese.

La ginecologa Marialuisa Muggiasca dell’Asst Rhodense

Relatore qualificato per parlare dei rischi dell’endometriosi è stato il primario del reparto di ginecologia e ostetricia della Asst Rhodense Marialuisa Muggiasca con le volontarie dell’associazione Alice.  “Devo ringraziare l’associazione Alice che mi hanno accompagnato nelle scuole di Rho e insieme abbiamo fatto conoscere alle ragazze l’endometriosi – ha esordito la dottoressa Muggiasca. Si tratta di una malattia insidiosa e poco conosciuta che andando incontro a complicazioni è in grado di rendere la vita invalidante. Fortunatamente i governi hanno inserito l’endometriosi nell’elenco delle patologie di rilevanza sociale e hanno concesso l’esenzione dai pagamenti del ticket su molti servizi che riguardano il trattamento di questa patologia – ha precisato – È importante  promuovere la conoscenza fin dall'adolescenza per far riconoscere all’utenza i sintomi. Alle prime avvisaglie è sempre opportuno recarsi  dal ginecologo”.

Come riconoscere i sintomi

Scoprire la malattia non è semplice. Il primo sintomo a cui prestare attenzione è il dolore pelvico acuto durante il periodo premestruale, mestruale e nel periodo dell’ovulazione. È un dolore che rende invalidante la vita quotidiana nei giorni del ciclo. Altri sintomi frequenti sono la stanchezza cronica. Ha spiegato l’esperta. Quando si parla di endometriosi spesso si pensa ad una malattia di esclusiva pertinenza ginecologica. In realtà si tratta di una patologia progressiva che non riguarda il solo apparato riproduttivo e che pertanto richiede una valutazione e un approccio multidisciplinare. Colpisce tra il 10 e il 15 per centro della popolazione.

L’endometriosi, caratterizzata dalla presenza anomala di tessuto simil endometriale in siti diversi dalla cavità uterina può interessare tube, ovaie, peritoneo, legamenti larghi dell’utero, legamenti uterosacrali, cervice uterina, vagina, vescica, intestino, colon, reni e, meno frequentemente, fegato, polmoni, diaframma e pericardio. Nella maggior parte dei casi si inizia con terapie a base di estroprogestinici per controllare il dolore. In presenza di cisti bisogna intervenire chirurgicamente, con una laparoscopia. Il ricorso alla chirurgia, comunque, deve essere valutato sempre molto attentamente. Il reparto di ginecologia della Asst Rhodense è ben attrezzato.

Il ruolo dell’associazione Alice

Per fronteggiare la malattine un ruolo importante lo ricopre nella zona del bollatese e del Rhodense Alice, Associazione Lotta Italiana per consapevolezza sulla Endometriosi. L’obiettivo spiega la volontaria Ilenia Sorrentino Radica con la collega Giada Terribile è quello di favorire l’informazione tra le ragazze rispetto ad una malattia ancora poco conosciuta se pure diffusa. Più di tre milioni di persone ne è colpita e si registra pure un ritardo diagnostico che ha una media che va addirittura dagli 8 ai 10 anni. Solo informando capillarmente le donne si può arginare il fenomeno. Grazie alle numerose volontarie come Ilenia e Giafa l’associazione Alice organizza incontri nelle scuole superiori e nelle biblioteche per illustrare i campanelli di allarme che devono spingere le donne a rivolgersi ad un centro specializzato.

 

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