Inclusione

L’azzurra Sara Jemai coach per un giorno con i ragazzi della Rsd Padre Crespi

La dieci volte campionessa d'Italia nel lancio del giavellotto è stata ospite graditissima della struttura di via delle Rose a Legnano.

L’azzurra Sara Jemai coach per un giorno con i ragazzi della Rsd Padre Crespi
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Sara Jemai, dieci volte campionessa d'Italia nel lancio del giavellotto, in visita alla Residenza sanitaria per disabili Padre Crespi di Legnano.

Sara Jemai alla Residenza sanitaria per disabili di via delle Rose

Tutti abbiamo ancora negli occhi lo straordinario, emozionante e coinvolgente spettacolo offerto dalle Paralimpiadi di Parigi. Un'edizione dei Giochi che al di là dei numerosissimi momenti suggestivi, delle bellissime gare disputate, delle medaglie distribuite è andata in archivio facendo capire «urbi et orbi» quanto lo sport è in grado di fare per agevolare e diffondere una parola, o meglio, un concetto tanto semplice quanto fondamentale: inclusione.
Un'idea, quella dell'inclusione attraverso la pratica sportiva, che alla Residenza sanitaria per disabili Padre Crespi di Legnano hanno abbracciato con entusiasmo grazie all'intervento di un’atleta di altissimo livello come Sara Jemai e del suo eccellente allenatore, il professor Carlo Giulioni.
Sara infatti nelle scorse settimane è stata ospite graditissima della struttura sita a Legnano in via delle Rose 11 e per gran parte della giornata ha vissuto con i residenti mettendo a loro disposizione le sue grandi qualità come atleta professionista, ma soprattutto due doti che esprime con grandissima naturalezza: infinita simpatia e totale disponibilità verso il prossimo.

«Per la prima volta, mi sono ritrovata dall'altra parte della barricata»

Dice Jemai:

«Nei giorni scorsi ho seguito il saggio consiglio del mio coach, il professor Carlo Giulioni, che ormai da anni collabora con la Rsd Padre Crespi, e animata da grande entusiasmo ho cercato di regalare qualcosa ai tanti ragazzi e ragazze che frequentano la struttura legnanese proponendo alla loro attenzione l'esecuzione di semplici esercizi di ginnastica, mobilità articolare e coordinazione. Per me si è trattato di un'esperienza davvero interessante perché, per la prima volta, mi sono ritrovata dall'altra parte della barricata e nelle insolite vesti di allenatrice ho cercato di organizzare un programma di allenamento che fosse divertente e coinvolgente per tutti. Tutte cose non facili e, aggiungo, sulle mie spalle anche il peso di una grossa responsabilità perché gli ospiti della Padre Crespi meritano, e giustamente pretendono, solo il meglio».

Sensazioni?

«Direi più che positive perché durante ogni gara-gioco ho visto desiderio di partecipare e felicità negli occhi di Simona, Tommaso, Ornella e compagnia. Quindi, una sensazione oltremodo gratificante perché al termine di una giornata intensa, che certamente ripeterò più avanti, ho trascorso ore interessanti, divertenti e, per me, assolutamente formative e specialissime sotto il profilo dei rapporti umani. Una giornata per la quale sento di dover ringraziare sia Carlo, sia i responsabili della struttura perché, a conti fatti, l'esperienza vissuta alla Padre Crespi ha arricchito il mio bagaglio a 360°».

«Ha creato subito un feeling naturale con i nostri ospiti»

Dimitri, operatore della Padre Crespi, dice:

«Grazie alla presenza di Sara Jemai abbiamo trovato una nuova e peraltro bravissima allenatrice, ma soprattutto una grande amica che ha legato immediatamente col nostro ambiente creando un "feeling" naturale con i nostri ospiti. Sara infatti ha dimostrato una straordinaria capacità di entrare in relazione col prossimo e, se dovessi usare uno slogan molto in voga in ambito sportivo, potrei gridare: "Una di noi, Jemai una di noi, una di noooi…". Per questa ragione, e tante altre ancora, ci auguriamo di rivederla presto fra noi perché Sara, oltre alle sua qualità di grandissima sportiva, ha "lanciato", è proprio il caso di dirlo, molto in alto il nostro entusiasmo e il nostro desiderio di aumentare sempre più, e a tutti i livelli, il concetto di inclusione».

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