LE CRITICHE

Quarto binario, il comitato Rho-Parabiago chiede un incontro urgente: "L'avvio dei lavori è illegittimo"

Italferr e le ditte esecutrici hanno iniziato i lavori di cantierizzazione, ma il comitato omonimo insorge criticando l'avvio dei cantieri in quanto "non è ancora stato completato il progetto esecutivo ed espletata la verifica di ottemperanza alle prescrizioni del Ministero".

Quarto binario, il comitato Rho-Parabiago chiede un incontro urgente: "L'avvio dei lavori è illegittimo"
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Italferr e le ditte esecutrici hanno iniziato i lavori di cantierizzazione per il progetto di potenziamento Rho-Parabiago. E il comitato omonimo insorge criticando l'avvio dei cantieri definiti "l'ennesimo atto illegittimo di un'opera illegittima", in quanto "non è ancora stato completato il progetto esecutivo ed espletata la verifica di ottemperanza alle prescrizioni del Ministero".

La segnalazione del comitato: "Atto illegittimo"

Segnaliamo che questo inizio lavori è l'ennesimo atto illegittimo di un'opera illegittima, in quanto non è ancora stato completato il progetto esecutivo ed espletata la verifica di ottemperanza alle prescrizioni del Ministero dell'Ambiente. Pertanto, nessuna attività operativa può iniziare prima che sia stata espletata questa fase di verifica. Da qui la lettera da parte del comitato indirizzata a tutti i Comuni della tratta e che chiede con forza un intervento urgente presso RFI, Italferr e Ministero dell'Ambiente per fermare le attività in corso e impedire che qualsiasi attività operativa venga effettuata prima che tutta la progettazione e le verifiche ambientali prescritte siano concluse.

La lettera del comitato

"Il parere CTVA n.310 del 12-09-2022, con cui il Ministero dell'Ambiente ha approvato la VIA integrativa, esprimeva infatti “parere positivo relativamente alla Compatibilità Ambientale del Progetto definitivo del Quadruplicamento Rho-Parabiago e raccordo Y condizionato all’ottemperanza delle condizioni ambientali di seguito riportate (...)”. Il termine per l’avvio della Verifica di Ottemperanza riportato per ogni condizione ambientale è “prima dell’approvazione del progetto esecutivo” o “prima dell’avvio dei lavori”. Si richiama anche l’art. 28 del D.Lgs. 152/2006 relativo alla verifica di ottemperanza, e in particolare il comma 3: “Per la verifica dell’ottemperanza delle condizioni ambientali, il proponente, nel rispetto dei tempi e delle specifiche modalità di attuazione stabilite nel provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA o nel provvedimento di VIA, trasmette in formato elettronico all’autorità competente, o al soggetto eventualmente individuato per la verifica, la documentazione contenente gli elementi necessari alla verifica dell’ottemperanza. L’attività di verifica si conclude entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della documentazione trasmessa dal proponente. In sostanza, se RFI non presenta il progetto esecutivo e tutta la documentazione integrativa richiesta nel parere VIA, evidentemente il Ministero non può verificare che siano state rispettate le condizioni ambientali prescritte nel parere VIA, che sono presupposto essenziale e imprescindibile perché il parere positivo sia confermato e perché i lavori possano iniziare".

Altre considerazioni e conclusioni

"Pertanto. iniziare qualsiasi attività operativa prima di aver prodotto tutta la documentazione richiesta dal Ministero e prima che il Ministero si sia espresso sull’ottemperanza alle prescrizioni costituisce l’ennesimo atto illegittimo di RFI e Italferr. Ciò constatato, il Comitato Rho-Parabiago chiede con forza a tutti i Comuni interessati di porre in atto con estrema immediatezza tutti gli interventi in loro potere per impedire qualsiasi attività operativa allo stato attuale, tra cui: intimare formalmente a RFI, Italferr e imprese esecutrici di interrompere qualsiasi attività operativa in essere o prevista a breve; segnalare la questione al Ministero dell’Ambiente affinché intervenga a sua volta e Segnalare la questione all’Osservatorio Ambientale, organismo che risulta essere stato istituito appositamente per monitorare il rispetto delle condizioni ambientali e che ad oggi risulta totalmente assente".

"Ai ritardi nella progettazione si somma la fretta di fare i lavori per non perdere i finanziamenti"

Il ritardo delle attività di progettazione esecutiva rispetto ai tempi previsti (dovuto alle gravi lacune e criticità del progetto definitivo che da sempre abbiamo evidenziato) e la fretta di fare i lavori per non perdere i finanziamenti del PNRR (per un'opera che comunque è evidente che non potrà mai essere completata entro il 2026 come prevede il PNRR) non possono giustificare che RFI e Italferr inizino i lavori bypassando le procedure e le prescrizioni ambientali. Purtroppo non ci sorprendiamo più di nulla in questa vicenda che aggiunge illegittimità su illegittimità, ma non rinunciamo a continuare a chiedere il rispetto delle leggi.

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