Daniele, medaglia d'oro grazie al cuore ricevuto in dono
Il giovane papà di Pregnana fa incetta di medaglie agli europei per atleti trapiantati e dializzati. Solo tre anni fa il trapianto di cuore
Il valore della donazione di organi messo in risalto dallo sport.
Donazione di organi
Dal 21 al 28 luglio si sono svolti gli European Transplant Sport Championships a Lisbona, la competizione che vede sfidarsi atleti provenienti da tutta Europa con una caratteristica in comune: aver subito un trapianto o dializzati.
La manifestazione è stata organizzata da due associazioni: la European Transplant and Dialysis Sports Federation (ETDSF) e la European Heart and Lung Transplant Federation (EHLTF). Per quanto riguarda la delegazione italiana, la spedizione è stata organizzata dall'Associazione Cardio Trapiantati Italiani (ACTI) e da Transplant Sport Italia. Le discipline in gara erano le più disparate, dall'atletica al bowling, dal nuoto al tennis.
Daniele Sironi
Fra gli atleti coinvolti, anche il pregnanese Daniele Sironi, papà classe 1992, che nel 2019 scoprì di avere una seria patologia al cuore. Nel 2021, all’ospedale Niguarda di Milano, il trapianto che gli salverà la vita. Dopo la lunga e delicata riabilitazione, Daniele, nel frattempo entrato nell’associazione Aido (Associazione Italiana Donatori di Organi) in qualità di consigliere per la Provincia di Milano, ha potuto tornare a praticare sport. Dopo aver fatto incetta di medaglie ai campionati italiani, a luglio ha difeso i colori azzurri agli Europei portando a casa diverse medaglie d’oro, e soprattutto non lasciando passare giorno senza impegnarsi affinché ci sia sempre più sensibilità e conoscenza da parte dell’intera cittadinanza sull’importanza della donazione di organi.
«Ho avuto l'opportunità di partecipare a questa manifestazione e sono stato molto colpito dall'esperienza. Ho conosciuto tante persone con storie incredibili, venute a Lisbona per celebrare la vita. Ho partecipato a diverse discipline e ho portato a casa diverse medaglie: oro di categoria nella corsa 5 km e bronzo a squadre, oro di categoria nella 30 km di ciclismo (gara molto spettacolare svoltasi a Estoril), e oro nei 1500 metri piani. Questi risultati mi hanno permesso di ottenere anche l'oro nel duathlon virtuale, che somma i tempi della 30 km di ciclismo e dei 1500 metri. In questo caso, però, l'aspetto più importante è davvero partecipare. Quando si dice che l'importante è partecipare, nello sport vale in modo particolare per noi. Il vero messaggio che deve passare è che la partecipazione di tutti gli atleti è resa possibile grazie a una persona che ha detto sì alla donazione di organi. Cerco di diffondere quotidianamente questo messaggio attraverso incontri con ragazzi nelle scuole e eventi che organizzo con l'Aido (Associazione Italiana Donatori Organi). Ci sono poi altri modi per diffondere questo messaggio, come attraverso lo sport. Il prossimo appuntamento sarà a ottobre per il campionato nazionale a Roma, e poi i mondiali ad agosto 2025 a Dresda. Tutto questo è possibile grazie a una persona che 3 anni fa ha detto sì e mi ha permesso di continuare a vivere».
In Italia ogni cittadino maggiorenne può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte, comunicandolo in fase di rinnovo della carta d’identità, compilando i moduli dell’Aido, o anche solo riportando la propria volontà su un foglio bianco, comprensivo di data e firma.