Archiviata la querela del sindaco di Bià contro la giornalista Sara Manisera
Denunciata per una frase pronunciata a Cutro, in Calabria, durante una premiazione
Due anni fa, il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai aveva denunciata la giornalista Sara Manisera per diffamazione per una frase pronunciata a Cutro, in Calabria, durante una premiazione.
“Agli studenti e studentesse, avevo parlato delle penetrazioni delle mafie nel tessuto economico lombardo, in particolare nel cemento, incluso quello dell'hinterland milanese e di Abbiategrasso – aveva spiegato il giornalista - A loro avevo detto che la prima forma di lotta contro le mafie è la tutela dell'ambiente”.
Una vicenda del 2022
La questione risale al 2022 quando durante una premiazione la giornalista sul palco aveva detto :
"Ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, ho visto le mafie entrare nel comune, negli appalti pubblici, e soprattutto dentro il cemento, perché alle mafie una cosa che piace tanto è il cemento, i centri commerciali”.
Una frase che aveva sollevato il polverone in città, con la conseguente denuncia del sindaco di Abbiategrasso "per aver leso reputazione della Città".
Il fatto non sussiste
Il PM ha chiesto l'archiviazione, reputando la critica non diffamatoria:
"Il fatto denunciato , nella querela, non sussiste e il procedimento deve essere archiviato in quanto non è ipotizzabile, in caso di vaglio dibattimentale, la possibilità di pervenire ad una possibile pronuncia di condanna per il fatto denunciato o altri fatti di reato…. Nel caso di specie, l’affermazione proferita dall’indagata durante il suo intervento in occasione dell’evento pubblico “Premio Nazionale Diego Tajani”, risulta essere del tutto generica e non diretta a soggetti determinati o determinabili".
Il commento della giornalista
“Sono molto contenta di questa archiviazione perché dimostra ancora una volta quanto siano diffuse le querele volte a silenziare le voci più critiche del potere, siano esse giornalisti o attivisti – conclude la Manisera - Ringrazio Ossigeno per l’Informazione che mi ha accompagnata e difesa in questi due anni pro bono, elemento fondamentale per una giornalista indipendente. E infine grazie a tutta la società civile che si è attivata e mobilitata in difesa del diritto ad essere informati".