Il Simbolo del Rotary International al centro della rotatoria tra corso Europa e via Moscova
Il Club ha finanziato il monumento, simbolo dello stile di servizio al fianco delle istituzioni
Un monumento con la ruota, simbolo del Rotary International al centro della rotatoria tra Corso Europa e via Moscova a Rho, nei pressi dell’hub di Vesti Solidale via d’accesso alla città per chi arriva dal polo fieristico e dalle autostrade.
Il presidente del Rotary Club Rho Mario Palmieri "Da oggi Rho è più bella e internazionale"
Il monumento è stato inaugurato nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì, alla presenza del sindaco Andrea Orlandi, dell'assessore alle politiche sociali Paolo Bianchi del presidente del Rotary Club Rho, Mario Palmieri e del prevosto rhodense don Gianluigi Frova. Il presidente del Rotary Club Rho, Mario Palmieri, ha ringraziato l’architetto Carlo Corsi che ha disegnato il monumento e ha evidenziato l’impegno di tutti i soci sostenitori in questa iniziativa. "Ringrazio il Sindaco e la Giunta che hanno voluto dedicare al Rotary questo spazio, per rendere Rho più bella internazionale”, ha dichiarato. Il prevosto ha benedetto non solo il monumento ma la passione che anima i soci del club nel fare del bene alla società. Ha parlato del “profumo buono della solidarietà”.
Il sindaco "Chi entrerà in città da questo lato avrà la percezione di una comunità che si occupa di tenere vive le relazioni"
Il Sindaco Andrea Orlandi si è, invece, soffermato sulla valenza simbolica e sociale del monumento: “Attorno a questa rotonda sono previsti progetti importanti in termini di riqualificazione del territorio, che cambieranno il volto della città. Questo sarà l’accesso più vicino al polo fieristico e a Mind, siamo nell’area sud della città. Amministratori che ci hanno preceduto già immaginavano questo potenziale. Questo è uno dei due tratti di corso Europa affiancato da pini marittimi, essenze che dato il cambiamento climatico vedremo sempre più presenti anche a Rho. Un’opera di questo tipo dà il senso di una comunità che fa sì che i talenti di ciascuno siano messi al servizio di tutti. Chi entra in città da questo lato non solo avrà la percezione di uno spazio fisico ma di una comunità che si occupa di tenere vive le relazioni e offrire servizi a chi si trova in difficoltà. Un modo per “accorciare le distanze” e rendere coesa la comunità rhodense”.