Scoperti tre furbetti del cartellino: uno di loro andava al bar, un altro ad allevare le mucche
PADERNO DUGNANO - Il posto fisso, la tranquillità di un incarico in un momento storico per molti difficile: invece di portare tre dipendenti del Comune di Paderno Dugnano a impegnarsi nelle rispettive attività, li ha evidentemente illusi di potersi permettere di fare i "furbi" senza essere scoperti.
E' invece andata male, perchè un'indagine della Procura di Monza, eseguita dalla Polizia Locale di Paderno, li ha visti destinatari di un'ordinanza di custodia emessa dal Gip del Tribunale di Monza per accuse a vario titolo per truffa ai danni di ente locale, falso in attestazione sulla presenza in servizio e peculato.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre si assentavano ripetutamente dal posto di lavoro, con sistematicità. Per due di loro, operai addetti ad un magazzino del Municipio, è scattato il provvedimento di divieto di allontanamento dal comune di residenza. Uno dei due è accusato di aver più volte timbrato il cartellino e di aver abbandonato il posto di lavoro per andare all'Asl, per motivi personali. Il secondo invece, disabile, secondo gli inquirenti si allontanava sistematicamente (dopo aver timbrato) dal magazzino per andare al bar dove si intratteneva circa un'ora, a volte utilizzando un'auto comunale. Il terzo, costretto invece ai domiciliari, è un cinquantacinquenne dipendente degli uffici amministrativi. Secondo le indagini, l'uomo abbandonava quotidianamente il posto di lavor per andare a controllare il suo allevamento di mucche da latte, aperto a tre chiometri dagli uffici comunali. Nonostante il contratto a tempo indeterminato che, di fatto, proibisce ai dipendenti pubblici una seconda attività.