«Da Cenati frasi gravissime» e l'Amministrazione querela la segretaria del circolo Pd
Presentato un esposto contro la referente della sezione dem di Bareggio dopo le dichiarazioni su lavori pubblici e corteo del 25 Aprile.
Calunnia e diffamazione a mezzo stampa; questi i reati contenuti nella querela che l’Amministrazione di Bareggio ha deciso di presentare contro la segretaria del Pd locale Marika Cenati a seguito delle frasi contenute in un comunicato a tema lavori pubblici e in un post sul corteo del 25 Aprile diffusi dal circolo la scorsa settimana.
L'Amministrazione querela la segretaria del circolo Pd
A scatenare il terremoto politico è stato in particolare il primo testo, dove i dem lamentavano un presunto utilizzo di denaro pubblico per l’esecuzione di alcune asfaltature, sia su proprietà private in centro a Bareggio che su strade appartenenti a Cornaredo, al confine tra San Martino e San Pietro all’Olmo.
Accuse pesanti, che non hanno mancato di scatenare dapprima la risposta dell’assessore ai Lavori pubblici Raffaella Gambadoro prima e successivamente quella del sindaco Linda Colombo. Intervenendo direttamente con una nota resa pubblica lunedì 6 maggio, il primo cittadino ha difeso le azioni dell’Amministrazione affermando:
«Per chi non lo sapesse, utilizzare soldi pubblici per fare lavori su territori di altri comuni o in proprietà private costituisce un illecito punibile per legge. Quelle del segretario del Pd sono frasi gravissime, che gettano ombre sull’etica e sulla professionalità dei dipendenti del Comune di Bareggio e dell’Amministrazione».
Il sindaco ha poi spiegato che i presunti lavori in proprietà private sono stati effettuati su un marciapiede ad uso pubblico dove si era creata una buca pericolosa:
«Si è intervenuti in via d’urgenza per motivi di pubblica sicurezza poiché c’erano rischi per i passanti. Invece, il tratto di strada asfaltato per errore dall’impresa sul territorio di Cornaredo è stato stralciato e pertanto non è stato pagato da Bareggio».
Altrettanto spinosa la questione del 25 aprile, riguardo la quale il Pd aveva parlato di «intimidazioni e aggressioni» avvenute durante la sosta del tradizionale corteo presso il camposanto comunale:
«Inaccettabile che un assessore decida, senza alcuna autorità e mancando di rispetto anche alle Forze dell'Ordine, chi possa o meno entrare nel cimitero di Bareggio; luogo che è fruibile al pubblico».
Anche qui è giunta tempestiva la replica del sindaco:
«Aggredire e intimidire costituisce un fatto grave. Pertanto, se qualcuno avesse subito quanto scritto dal Pd è invitato a sporgere denuncia alle autorità competenti, non al tribunale di Facebook».
La replica della sezione dem
Non si sbilancia per il momento il centrosinistra bareggese, che di fronte alla querela punta su un approccio diplomatico:
«Crediamo che controversie e discordie non si risolvano con esposti di questo tipo, ma tramite un confronti serio e nel merito delle questioni».
Al di là della presa d’atto, il circolo afferma che valuterà il raffronto tramite terzi:
«Ciò in modo che errori e responsabilità possano emergere rispetto alle questioni da noi sollevate, soprattutto per fare chiarezza nei confronti dei cittadini. Da parte nostra non è stata affatto lesa l'onorabilità né degli uffici né dei dipendenti e del personale amministrativo. Anzi, vorremmo ricordare al Sindaco come critiche e attacchi nei loro confronti siano stati espressi proprio da esponenti della stessa maggioranza in sede di un particolare Consiglio comunale».
Una nota finale che suggerisce come la polemica sia ancora ben lungi dall’essersi stemperata.