POGLIANO - VANZAGO

«Abbiamo perso il regalo più prezioso che c’è stato dato: addio Michelangelo»

Una folla commossa ha salutato il 24enne «Miki» Marconi, scomparso per un tumore

«Abbiamo perso il regalo più prezioso che c’è stato dato: addio Michelangelo»
Pubblicato:

Una bara bianca nella parrocchiale di Pogliano Milanese ha suscitato tante emozioni. In quel sepolcro c’era il corpo di un giovane guerriero, quale si è dimostrato negli ultimi due anni Michelangelo «Miki» Marconi di 24 anni.

Sei sacerdoti per celebrare il rito funebre

A celebrare il rito funebre è stato don Andrea Cardani, parroco del luogo, con altri cinque sacerdoti quali don Gianluigi Frova prevosto di Rho, don Giustino parroco di Pregnana Milanese, don Luigi Parisi primo parroco del Bettolino, don Bruno Cavinato già parroco al Bettolino e don Carlo Chiesa, nativo di Pogliano Milanese.  La chiesa si è gremita di tante persone, molte delle quali giunte da Vanzago dove esercita il medico  Andrea Marconi, padre del giovane. Il rito funebre è stato accompagnato dai canti del coro Pueri Cantores di Rho dove la mamma di «Miki» è una voce della cappella musicale rhodense.

Ha lottato per due anni contro la malattia

Nell’omelia, don Giustino ha ricordato che «solo Dio conosce il tempo di vita terrena stabilito per ciascuno di noi». «Miki» è spirato nella sua casa a Pogliano Milanese il giovedì santo. Dopo aver sofferto dal marzo 2022  per un male, dimostratosi incurabile, alla testa.

Profonda è la traccia lasciata dal giovane studente universitario (gli mancava un esame per la laurea in Economia  e commercio) nella sua famiglia e nel cuore di chi lo ha conosciuto. E’ stato il terzo figlio del medico Marconi e della mamma Claudia: «Miki»  si è aggiunto ai fratelli maggiori Jacopo e Luca. Crescendo Michelangelo ha tirato fuori il suo carattere forte e determinato. La via crucis sua e di tutta la sua famiglia è iniziata l’8 marzo di due anni fa quando il padre si rese conto che un glioma maligno aveva colpito «Miki». Il figlio malato entrò con il sorriso nel reparto di Neurochirurgia del San Gerardo di Monza. Gli sono arrivate anche le cure dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Altre malattie hanno messo a dura prova il giovane.

Il ricordo commosso dei fratelli "Abbiamo perso il regalo più bello che mamma e papà ci hanno donato"

La fede è stata alimentata in questi  mesi di calvario dalla presenza di amici che tutte le sere si sono recati nella casa Marconi a recitare il rosario. Così è stata l’assistenza spirituale di don  Andrea, don Carlo, don Giustino e don Tullio. Davanti la bara bianca il padre Andrea Marconi ha ringraziato medici, infermieri, sacerdoti e amici che sono stati vicini a «Miki».

I suoi fratelli hanno manifestato  in chiesa di «aver perso il regalo più prezioso che mamma e papà ci hanno donato». A conclusione del rito funebre la bara bianca è rimasta a lungo sul piazzale davanti la chiesa sino all’arrivo dei genitori duramente colpiti da questa tragedia per un ultimo abbraccio al figlio nella bara bianca. «Miki» è stato cremato.

Seguici sui nostri canali