Palio di Legnano, infuria la polemica sul cavallo morto.
Palio di Legnano, blitz degli animalisti
Blitz del Movimento Centopercentoanimalisti al centro ippico La stella di Legnano, dove sabato 7 aprile sono andate in scena le corse a pelo in preparazione del Palio del prossimo 27 maggio. Durante le gare, due fantini sono caduti e un cavallo si è infortunato gravemente e i veterinari hanno deciso di sopprimerlo. Sull’accaduto si sono già espresse la Lav (che ha chiesto l’apertura di un’inchiesta) e Aidaa (cha ha preannunciato un esposto in Procura). E nella notte tra lunedì 9 e martedì 10 aprile è arrivata l’incursione notturna di Centopercentoanimalisti.
“Non è stato un incidente”
“Un altro cavallo ucciso nella preparazione di un palio – scrivono gli attivisti del movimento -, questa volta a Legnano. Non vengano a dire che è stato un incidente: quando si creano tutte le condizioni perché avvengano disgrazie, non è un incidente. Quanti cavalli sono stati uccisi nei palii? Manifestazioni inutili, obsolete, fuori dal tempo. Mantenute solo per dar lustro a qualche politicante locale e attirare qualche turista, per non parlare delle scommesse clandestine che ci girano attorno. E anche quando incidenti gravi non avvengono, per gli animali il palio è solo stress, paura, sofferenza. E ben lo sanno i fantini, che sono i primi aguzzini: per loro il cavallo è solo uno strumento da sfruttare al massimo, senza riguardi”.
“In un Paese civile gli spettacoli che provocano sofferenza animale dovrebbero essere aboliti”
“In un Paese civile – prosegue Centopercentoanimalisti – il palio, come tutti gli “spettacoli” che provocano sofferenza animale, dovrebbe essere abolito. E chi ama gli animali e non, deve comunque boicottarlo. La cosa più vergognosa e scandalosa: gli organizzatori hanno tenuto nascosta la morte del povero cavallo fino a ieri (lunedì 9, ndr), lo hanno detto dopo, ma solo perché in rete sono circolate alcune foto del cavallo con la zampa rotta.
“Si indaghi sulle condizioni della pista e sulle autorizzazioni”
Nella notte tra il 9 e 10 aprile, militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso uno striscione sulla rete di recinzione del centro ippico dove è avvenuta la tragedia. “Parliamo di un centro ippico (!) – prosegue l’associazione – quindi (anche se siamo pessimisti) invitiamo l’autorità competente a indagare sulle reali condizioni della pista e su chi ha concesso le autorizzazioni per far correre i cavalli. Infine, sembra che il povero cavallo sia stato abbattuto non tanto per la zampa rotta, ma per la rottura della colonna vertebrale. Vergogna!”.