"Per partecipare ai bandi del Comune si deve essere antifascisti"
L'Amministrazione comunale ribadisce la regola richiesta dopo le critiche dell'ex Ministro Francesco Storace
"Per partecipare ai bandi del Comune si deve essere antifascisti": lo ribadisce l'Amministrazione comunale di Rescaldina.
Requisito di antifascismo nei bandi comunali
"Fa specie che ancora oggi siamo a discutere di ideologie, dimenticando come la nostra splendida, 'sana e robusta' Costituzione, identifichi chiaramente nell’antifascismo un valore imprescindibile".
Così l’Amministrazione comunale di Rescaldina, rappresentata dalla lista Vivere Rescaldina, risponde alla critica di Francesco Storace, ex Ministro alla salute, fondatore del partito Movimento Nazionale per la Sovranità e La Destra (apparsa sui giornali) riguardo la richiesta della dichiarazione antifascista presente allegata insieme ai bandi comunali come avviene da anni in paese (nei bandi pubblici emessi dal Comune, il firmatario deve sottoscrivere infatti di "aderire ai valori costituzionali antifascisti").
"I manicomi sono chiusi, resta aperto il comune di Rescaldina - le parole dell’ex ministero - Il 'bando' antifascista è una maniera per ridurre il numero dei partecipanti, visto che, alla luce delle percentuali elettorali, gli anticomunisti in città sono molti di più?".
E interviene anche Gioventù nazionale Alto Milanese:
"E’ davvero necessario, nel 2024, chiedere ad una società sportiva che fa giocare a pallavolo delle ragazzine di 'ripudiare il nazismo'? Ma soprattutto: se una di queste ragazzine in battuta alza troppo il braccio, scatta l’espulsione? Che rottura de cojoni, ‘sti (finti) antifascisti".
La posizione del Comune
Parole che non sono affatto piaciute all’Amministrazione comunale:
"Risulta evidente che ogni organo del nostro Stato debba chiaramente far riferimento alla Costituzione, adottata unanimemente dal nostro Parlamento con la condanna esplicita di quella singola ideologia che aveva portato il nostro Paese nel suo periodo più cupo - spiegano da Vivere Rescaldina - Costituzione che ci aspetteremmo che tutti gli attuali amministratori locali, regionali, nazionali, europei o aspiranti tali conoscano, tanto più se ci hanno anche giurato sopra. Fa specie anche che questa polemica nasca oggi, intorno ad un documento (la dichiarazione antifascista) che non solo è in uso in moltissimi Comuni italiani, ma che a Rescaldina è stata introdotta sì da Vivere Rescaldina, ma prima dell’attuale Amministrazione. Dopo quindi molti anni in cui il documento viene richiesto per ogni evento e manifestazione e dopo che il Centrodestra unito, come tutte le altre forze politiche, lo ha sottoscritto senza battere ciglio ogni volta che ha organizzato un evento, un banchetto, un incontro pubblico, la questione viene evidenziata ora e arrivando persino all’attenzione di testate nazionali e di un ex Ministro, Parlamentare e Presidente di Regione. Risulta evidente l’opera di strumentalizzazione e la polemica costruita ad arte sul nulla".
E ancora verso Storace:
"Non può poi non sorprendere la pesante affermazione secondo cui 'i manicomi sono chiusi, resta aperto il Comune di Rescaldina': un’affermazione alla quale vogliamo rispondere con pacatezza e semplicità con delle parole prese in prestito dalla poetessa Alda Merini e con le quali ricordiamo all’autore della frase citata che “a fare del male non sono i matti, ma i sani di mente”.
Conclude, infine, l’Amministrazione:
"Desideriamo esprimere l’augurio che la campagna elettorale possa proseguire serenamente e non intervenire su temi sui quali ci dovrebbe essere unità di intenti, come lo sport, da sempre per quest’Amministrazione una fondamentale componente nella crescita e nel benessere, non solo fisico, ma anche sociale. Non a caso in questi anni lo sport è risultato centrale, come testimoniato non solo dal sostegno in periodo Covid o dall’introduzione dei riconoscimenti, investendo volentieri un’attenzione minuziosa a tutta la vita associativa, così importante per il nostro tessuto sociale".