Ex Tessitura, primi scetticismi della minoranza
Secondo i consiglieri comunali di Busto Garolfo Francesco Binaghi e Patrizia d’Elia il problema non risiede nell’opera di riqualificazione in sé, ma nella mancanza di un piano organico per risollevare la situazione economica di un paese «morente»
Ha già destato qualche perplessità il progetto di riqualificazione dell’ex tessitura Pessina&Sala, annunciato ufficialmente nelle scorse settimane dall’Amministrazione di Busto Garolfo guidata dal sindaco Susanna Biondi, che anche questa volta non è rimasta immune alle critiche da parte dell’opposizione.
"Manca un piano organico per risollevare la situazione economica del paese"
Per i consiglieri Francesco Binaghi e Patrizia d’Elia, il problema non risiede nell’opera in sé, ma nella mancanza di un piano organico per risollevare la situazione economica di un paese «morente»:
«Quando un progetto è valido e utile per il paese, la nostra idea di politica non è certo quella di attaccarlo con qualche pretesto, anzi non fatichiamo a riconoscerne l’utilità e l’importanza. Senza nessun problema, pertanto, esprimiamo piena soddisfazione per il recupero dell’area Pessina e la conseguente realizzazione di un’importante area commerciale e ricreativa, sebbene sia evidente come l’Amministrazione Comunale si stia intestando totalmente un’operazione nella quale hanno svolto un ruolo preponderante altri soggetti. Busto Garolfo riceverà un miglioramento da questo progetto e questo ci basta per esprimere la nostra piena soddisfazione. Quello che però ci desta grande preoccupazione, sono i toni celebrativi che hanno accompagnato l’annuncio, non tanto relativamente al progetto in sé, ma in merito alla situazione complessiva del paese» dichiarano i due consiglieri.
"Busto non è realtà idilliaca: centro storico sempre più desolato"
«A leggere i proclami del Sindaco Biondi, infatti, sembra che Busto Garolfo sia una sorta di realtà idilliaca, un paese vissuto in cui le attività commerciali prosperano e il centro è affollato di cittadini. La realtà purtroppo, è esattamente l’opposta. Negli ultimi mesi, hanno abbassato le serrande diverse attività storiche, di vario genere. Il centro storico è sempre più desolato, con pochissimi esercizi rimasti aperti e con una piazza che dopo le ore 20 di sera è completamente deserta. In questo contesto, urgono interventi per risollevare una situazione sempre più drammatica: contributi per l’apertura di nuove attività, sostegno concreto a quelle esistenti, attenzione forte a pulizia, sicurezza e decoro del centro storico. Al contrario, non solo di questi interventi non si vede traccia, ma in questo contesto l’Amministrazione ha approvato un Pgtr estremamente penalizzante per il centro, che viene reso di fatto intoccabile e abbandonato al suo destino di solitudine e degrado».
L'area oggetto della riqualificazione
Le altre osservazioni
Anche aree su cui era possibile immaginare interventi di modernizzazione, come la Corte Grande, hanno aggiunto i consiglieri, "sono state nei fatti rese difficilmente appetibili con l’apposizione di vincoli anacronistici e fuori dal mondo. Con una situazione simile, anche un’opera bella e importante come quella dell’Area Pessina rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto: gli avventori della birreria infatti, per quale motivo dovrebbero avvicinarsi alle altre attività di un paese fantasma? Anzi, paradossalmente da opportunità, la birreria che verrà costruita potrebbe trasformarsi in un boomerang: in un paese morto non c’è spazio per più esercizi di questo tipo, e quindi la nuova struttura potrebbe portare alla chiusura dei pochi bar che eroicamente hanno resistito a questa desertificazione. In un paese vivo, come quello che abbiamo in mente noi, invece, la struttura che sorgerà nell’area Pessina potrebbe avere un effetto di traino per l’apertura di nuove realtà commerciali e il potenziamento di quelle esistenti. Per questo effetto tuttavia, serve una visione diversa, nuova e moderna. Una visione che questa Amministrazione ha dimostrato in questi anni di non poter avere».
Il sindacalista Manno si candida a sindaco
Constatazioni condivise anche dal sindacalista Marcello Manno, che con la sua lista “Paese Libero”, si candida a sindaco per le prossime elezioni: «Lo ripetiamo da anni che bisognerebbe investire di più sul centro per abbellirlo, valorizzarlo e renderlo dunque allettante per chi volesse aprire delle attività lì. È una zona che sta andando alla deriva e quest’opera non farà che penalizzare gran parte degli esercizi commerciali vicini. A tal proposito abbiamo mandato tre pec al Comune, senza aver ricevuto alcuna risposta».