Presepe incendiato, non è un atto di terrorismo
Il responsabile del gesto è ancora ricoverato in Psichiatria a Legnano: gesto motivato dalla sua salute mentale e non da altri propositi
Presepe incendiato a Parabiago, il responsabile del gesto è ancora in ospedale. Escluso il gesto di terrorismo.
Presepe incendiato, non è terrorismo
Non c'è nessun atto di terrorismo dietro quanto accaduto venerdì scorso nella chiesa di Villastanza, frazione di Parabiago, quando un uomo è entrato nella struttura danneggiando le canne dell'organo per poi dare fuoco al presepe procurando ingenti danni. Le indagini svolte dai Carabinieri si sono subito focalizzate sul 23enne, italiano di origini magrebine, responsabile del gesto (che è stato "catturato" anche delle telecamere interne della chiesa stessa). L'uomo è ancora ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Legnano: le sue condizioni di salute mentale sono sotto osservazione. Quanto avvenuto in chiesa non è quindi un atto di terrorismo bensì ascrivibile alla salute dell'uomo.
L'accaduto
Come detto, il 23enne era entrato in chiesa: si era diretto verso l'organo colpendo le canne con un martello. Poi aveva dato fuoco al presepe, con le fiamme che si erano poi sprigionate con tanto di fumo che era uscito dalla porta principale e dalle finestre della chiesa.