Un incontro per discutere di come "Costruire città pacificate"
Serve interpretare le città di oggi per restituire loro l’originaria vocazione a farsi luoghi di incontro ed espressione della comunità
Giovedì 9 novembre alle 20.45, presso la sala conferenze di Una Hotel, a Pero, si terrà l’incontro “Costruire città pacificate. La strada come paradigma di convivenza civile”, evento organizzato dal Comune di Pero e patrocinato da Città Metropolitana di Milano.
Un incontro per discutere su città pacificate
Una serata per discutere del modello di “Città 30” insieme ad amministratori e professionisti e a partire da studi, dati e buone pratiche già sperimentate in Italia e all’estero. Moderazione del traffico e riequilibrio d’uso delle strade e degli spazi pubblici come strategie per costruire un nuovo modello di città, che generi una più consapevole fruizione degli spazi condivisi, una maggiore sicurezza per chi li abita e frequenta, un minore inquinamento acustico e atmosferico per un riconquistato benessere sociale.
Serve interpretare le città di oggi per restituire loro l’originaria vocazione a farsi luoghi di incontro ed espressione della comunità, riguadagnando spazio fisico e mentale.
Gli ospiti presenti
Di questo si parlerà con due ospiti d’eccezione: Valentina Orioli, l’assessora alla mobilità del comune di Bologna - prima grande città italiana ad adottare la Città 30 - che racconterà il processo che ha portato a questo importante risultato, dall’emergere delle sue motivazioni alla sua concreta attuazione; Matteo Dondé, urbanista e attento comunicatore che parlerà della mobilità nuova, delle sue ragioni, dei suoi valori e delle sue tecniche.
All’incontro, moderato dall’ingegnere dei trasporti Alfredo Drufuca, prenderanno parte anche il sindaco di Pero Maria Rosa Belotti, l’assessore alle politiche del territorio, ambiente e mobilità del Comune di Pero Vanni Mirandola e l’assessore alla qualità urbana, servizi a rete e sport del Comune di Pero Giuseppe Barletta, che dichiara:
“Alla presunta libertà di movimento promessa dall’automobile abbiamo sacrificato molto, forse troppo. Basti pensare alle statistiche sugli incidenti stradali, che dimostrano drammaticamente come la vita sia troppo spesso il prezzo da pagare per garantire non tanto quella libertà di movimento auspicata, quanto un arbitrio di comportamento che chiede in cambio la rinuncia a sicurezza, tranquillità e benessere sociale. Le nuove tecnologie, le conoscenze e le consapevolezze oggi a disposizione, permettono un cambio di rotta: una trasformazione delle infrastrutture, un riequilibrio delle relazioni sociali, una nuova cultura dello spazio pubblico, da restituire alle persone, a ciascuno per le proprie necessità”.