TESSUTO COMMERCIALE

Giù un'altra serranda: Busto Garolfo s'interroga sul futuro del commercio

La chiusura, dopo 31 anni di attività, dello storico pastificio "La Casa del tortellino" ha lanciato il pretesto per svolgere nuovi ragionamenti

Giù un'altra serranda: Busto Garolfo s'interroga sul futuro del commercio
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Giù un'altra serranda: Busto Garolfo s'interroga sul futuro del commercio.

Dopo 31 anni d'attività è arrivata la chiusura

Con la chiusura, dopo 31 anni di attività, dello storico pastificio «La Casa del tortellino» in piazza Lombardia, a Busto Garolfo, si riapre la questione della situazione del commercio locale. Questione che, tra chi parla di desertificazione commerciale e di un paese spento, vecchio e morente, e chi invece sostiene il contrario, non vede il giudizio della comunità unanime.

La posizione del sindaco

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Il sindaco Susanna Biondi

Per quanto riguarda la sindaca Susanna Biondi, la sua opinione in merito, pur non ignorando né negando le criticità, è propositiva e ottimista:

«È chiaro che il commercio di vicinato stia riscontrando delle difficoltà, dovute in primis all’egemonia dei centri commerciali e dell’e-commerce e aggravate dal periodo pandemico, ma non si tratta di una prerogativa del nostro paese, è un fatto che riguarda un po’ tutti i comuni, specie quelli piccoli come il nostro» – asserisce il primo cittadino – Io comunque non parlerei di desertificazione commerciale, Busto Garolfo ha diverse attività di commercio, che peraltro non sono concentrate tutte nel centro storico, ma sono sparse un po’ dappertutto, e questa è una particolarità di cui beneficiamo".

Il ragionamento di Biondi

Prosegue il ragionamento di Biondi:

"È vero - ha proseguito il sindaco - abbiamo alcune aree da riqualificare, e l’Amministrazione, con l’approvazione del Distretto Diffuso del Commercio, si sta muovendo anche in quella direzione: l’obiettivo è fare il possibile per sostenere in tutto e per tutto i commercianti locali, perché la vitalità e la gradevolezza di un paese dipendono soprattutto da loro. Noi abbiamo in programma molte iniziative a riguardo, ma l’aiuto deve venire specialmente dal basso, privilegiando il commercio di vicinato ai grandi centri e alla compravendita online".

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