Abusi nella ginnastica ritmica, solo un'ammonizione per Maccarani
Pena minima per l'allenatrice delle Farfalle Emanuela Maccarani, originaria di Rho.
Abusi nella ginnastica ritmica, solo un'ammonizione per la rhodense Emanuela Maccarani.
Abusi psicologici all'Accademia della Federginnastica: Maccarani ammonita
Si è concluso così il processo sportivo a carico dell'allenatrice della Nazionale italiana di ginnastica ritmica (ed ex direttrice tecnica dell’Accademia federale di Desio della Federginnastica), che vedeva sul banco degli imputati anche la sua assistente Olga Tishina, componente dello staff azzurro, per la quale non è stato preso alcun provvedimento.
Le due erano accusate di vessazioni, pressioni psicologiche e umiliazioni nei confronti di alcune atlete, ed erano finite alla sbarra a seguito delle accuse mosse dalle ex azzurre Anna Basta e Nina Corradini. In particolare, aveva destato sensazione la pesata giornaliera in mutande in spogliatoio.
La sola colpa dell'allenatrice delle Farfalle? "Il troppo affetto per le atlete"
La sentenza è arrivata ieri, venerdì 29 settembre. La Procura federale sportiva, ritenendo che non ci fossero "prove di un comportamento intenzionale o eccessivamente vessatorio nei confronti delle ginnaste" né "accanimento per ottenere una medaglia in più”, ha chiesto per lei solo un'ammonizione. E il Collegio giudicante - composto dal presidente Marco Leoni e dagli avvocati Daniela Corengia e Antonio Cippone - ha accolto la richiesta. Nessuna vessazione alle atlete durante gli allenamenti, l'unica colpa di Maccarani sarebbe stata di aver avuto "un eccesso di affetto nei confronti di Anna Basta". Tishina invece stata assolta per non aver commesso il fatto.
Sollievo per l'esito del processo, "ma la ferita rimarrà per tutta la vita"
Si chiude un incubo durato 11 mesi per l'allenatrice delle Farfalle, che si è detta soddisfatta e sollevata per l'esito del processo, anche se questa è stata una ferita per la sua carriera e per la sua onorabilità che si porterà sempre dietro.