IL RACCONTO

Matteo Ottoboni e la sua impresa: l'Everesting in bici è cosa fatta

Il parabiaghese ha percorso 8.851 metri, in 14 giri totali, nell’arco di oltre 17 ore. "Il segreto? Il divertimento"

Matteo Ottoboni e la sua impresa: l'Everesting in bici è cosa fatta
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E' in continuo aggiornamento la schermata principale del sito che fornisce, in tempo reale, un report sui numeri collezionati dai vari campioni che si sono susseguiti e che hanno contribuito a portare la sfida agli attuali livelli. 1.499 manifestazioni di successo, per un totale di 160mila chilometri percorsi, vale a dire quasi 5 milioni di metri messi a segno.

E' l'impresa chiamata Everesting, la sfida che consiste nello scalare una salita tante volte quante ne servono per arrivare a 8.848 metri, l'altezza dell'Everest appunto. Sfida che ha avuto come validissimo interprete nei giorni scorsi il cittadino di Parabiago Matteo Ottoboni.

Centosessanta chilometri macinati

Già, perché tra i 160mila chilometri macinati in lungo e in largo per il globo, rientrano anche quelli che portano la firma dell'atleta che vive nella Città della Calzatura. Domenica al Campo dei fiori di Varese è andata in scena la sua performance.

Che è nata su impulso di Andrea Pipilli e Andrea Maggioni, i quali, racconta Ottoboni, «mi hanno spinto a intraprendere la sfida, visto il monte ore significativo che sono solito spendere in sella alla mia bicicletta». Lo spirito di fondo, questa volta, non era racchiuso nella realizzazione dell’impresa, bensì in una chiave di lettura differente, basata sul divertimento tra amici e compagni di viaggio. Con uno di loro, Andrea Maggioni, Matteo si era recato in bicicletta perfino a Betlemme.

"Ho ricevuto tanto supporto, questo il segreto dietro alla mia impresa"

Anche in questa occasione i fan erano tutti dalla sua parte: «Sono venuti a darmi sostegno, coi cinghiali che ci rincorrevano al Campo dei Fiori. Hanno grigliato e bevuto birra, mentre io facevo fatica.

Quando si fanno queste cose in compagnia, ti sembra dieci volte più facile». Accanto al traguardo sportivo eguagliato, che nella fattispecie lo ha visto percorrere 8.851 metri, per una distanza di 222 chilometri, per 14 giri totali, il tutto nell’arco di oltre 17 ore, l’ingrediente fondamentale è stato quello esperienziale. «La grande esperienza, la bella giornata e l’aver sentito la vicinanza di tutti gli amici. C'erano ed erano presenti questi fattori».

Dalla prima bicicletta al mercatino alla Via Francigena fino alle Alpi, diverse le mete toccate da Matteo

Un’impresa portata a termine e che è stata l’occasione per scoprire luoghi affascinanti che contraddistinguono il Lago di Varese, in diverse atmosfere del giorno... ma anche, è il caso di dirlo, della notte. Come è nata la sua passione per la bici? Ce lo racconta con una semplicità disarmante il diretto interessato: «Una decina di anni fa, ho preso una bicicletta in un mercatino e ho iniziato a pedalare. Da lì ho girato la Via Francigena, le Alpi, da Trieste fino a Nizza. e Israele. Nel mio curriculum ora c’è l’Everesting».

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