Il caso

Mano in faccia all'arbitro, squalificato fino al 2027

"Ci sembra una sanzione un po’ eccessiva. Non farlo giocare per quattro anni vuol dire che fai finire la carriera a un ragazzo"

Mano in faccia all'arbitro, squalificato fino al 2027
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Un calciatore della Us Bollatese (società di Bollate) di vent’anni squalificato fino al 2027 per aver aggredito l’arbitro. La società non ha dubbi: "Un episodio spiacevole, ma il ragazzo non è violento, quattro anni di espulsione sono eccessivi".

L’episodio

Un primo tempo di partita iniziato male, finito peggio. Il 9 settembre scorso la Bollatese si è scontrata con la Vichi 1967 e in questa occasione la foga per l’inizio del campionato ha fatto da padrona, rendendo il campo teatro di tensioni. Ciò si evince dalla lettura del rapporto ufficiale di gara, dove si rileva che al 26esimo minuto del primo tempo, al momento dell’esibizione del provvedimento disciplinare di espulsione nei confronti del calciatore con la maglia numero 2 della società Us Bollatese avrebbe avuto un comportamento «violento» nei confronti dell’arbitro. Il ventenne era già stato colpito da due cartellini gialli. Al momento dell’espulsione, infatti, gli animi in campo si sarebbero accesi.

L’aggressione

E’ a quel punto che il calciatore della Bollatese, "si allontanava dall’Arbitro di circa cinque metri, salvo ritornare verso il direttore di gara in modo aggressivo arrivando ad una distanza di circa dieci centimetri dal suo volto urlandogli frasi gravemente ingiuriose", c’è scritto nel bollettino di gara. Al momento dell’esibizione del cartellino rosso il calciatore "con la mano sinistra spingeva la guancia destra del Direttore di gara con media intensità facendogli ruotare la testa creandogli un minimo di dolore". I compagni di squadra sono immediatamente intervenuti per sedare l’episodio, ma il giovane non si sarebbe allontanato dal campo di gioco.

La partita interrotta

A quel punto l’arbitro ha deciso di interrompere la partita al 26esimo, perchè non si è sentito psicologicamente sereno per poter continuare a dirigere il match. L’arbitro, a quel punto, si è recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Asst Santi Paolo e Carlo di Milano dove gli è stato rilasciato un certificato medico attestante 1 giorno di prognosi per "Contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo, escluso l’occhio".

La delibera del Giudice Sportivo

Particolarmente severa la delibera del Giudice Sportivo in merito a questo spiacevole episodio. Visti gli art. 6, 9, 35 commi 4 e 7 del C.G.S., infatti, ha deliberato di «comminare alla società Us Bollatese la perdita della gara per 0 – 3 in quanto oggettivamente responsabile del comportamento del proprio calciatore, A.F. che al 26esimo del primo tempo, ha dato con la mano sinistra una spinta alla guancia destra del Direttore di gara facendogli ruotare la testa provocandogli un minimo di dolore che lo ha indotto a sospendere l’incontro»; Inoltre, per il giocatore protagonista dell’episodio sono toccati ben quattro anni di espulsione. Dunque, il 20enne non potrà giocare fino al 03/09/2027 ai sensi dell’art. 35, comma 4 del CGS. Per ultimo, è stata comminata un’ammenda di 100 euro alla società per responsabilità oggettiva per il comportamento del proprio tesserato nei confronti dell’arbitro. Inoltre, il Giudice Sportivo, inoltre, ha affermato che "si dà atto che il comportamento sopra riportato configura una condotta violenta".

La Bollatese non ci sta

La squadra di calcio non si trova d’accordo alla ricostruzione fornita dal Direttore di gara e alla descrizione utilizzata per definire il proprio tesserato. E’ stato il presidente Carlo Costa a parlarne:

"Premetto che io non ero presente - ha affermato - Però, ci tengo a dire che attraverso i dirigenti presenti, ciò che mi è stato riportato è una realtà ben diversa da quella descritta dall’arbitro al Giudice Sportivo". E’ per questo che la società ha deciso di rivalersi al riguardo: "Attenzione, voglio precisare che si è trattato di un episodio increscioso, spiacevole, ma assolutamente il ragazzo non ha messo le mani in faccia al Direttore di gara - ha continuato - E’ per questo che noi abbiamo fatto ricorso. Può essere che ci sia stata una spintarella, semmai, preso dall’agitazione del momento, ma non ciò che è stato descritto".

"Una sanzione esagerata"

E ancora, il presidente Costa:

"Non voglio difendere i miei giocatori, ma questo in particolare lo conosco e non mi piace che venga descritto come un ragazzo violento - ha continuato - Anzi, si tratta di un bravo ragazzo. L’episodio non è stato dei migliori, ma non avrebbe mai fatto del male a nessuno".

Ad oggi, però, il giovane non potrà entrare in campo fino al 2027:

"Ci sembra sinceramente che questa sia una sanzione un po’ eccessiva. Non farlo giocare per quattro anni vuol dire che fai finire la carriera a un ragazzo. Speriamo che in sede di ricorso venga preso in considerazione tutto questo".

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