Gli aiuti all'Emilia Romagna arrivano con la ProCiv di Bareggio
Due viaggi importanti per i volontari della Protezione Civile di Bareggio per dare una mano alle popolazioni alluvionate.
La Protezione Civile di Bareggio in prima linea per aiutare materialmente la popolazione alluvionata dell’Emilia Romagna.
Gli aiuti dalla ProCiv alle popolazioni alluvionate
Un lavoro, il loro, fatto di volontariato, passione, solidarietà e tanto impegno e che li ha visti andare a Sant'Agata sul Santerno (Ravenna) per liberare le strade dall’acqua e dal fango, ma anche a Conselice e a Castel Bolognese per consegnare tutti i beni di prima necessità raccolti tra i cittadini bareggesi.
Il racconto del presidente
Ha raccontato il presidente della ProCiv di Bareggio, Gabriele Di Renzo:
"Il 29 maggio i volontari della Protezione Civile di Bareggio sono partiti in colonna insieme alle altre sezioni per raggiungere Sant’Agata sul Santerno - ha raccontato il presidente della ProCiv di Bareggio, Gabriele Di Renzo - Lì, il loro compito era di ripulire le strade dall’acqua e dal fango: hanno lavorato per 4 giorni. Vedere la situazione sul posto, dal vivo, è tutta un’altra cosa rispetto dal guardare le immagini in televisione. Toccare con mano e aiutare in prima linea fa capire cosa significhi davvero perdere tutto e quanto sia difficile mettere un freno o tenere a bada la natura quando si scatena. Il lavoro dei volontari è stato lungo e faticoso, anche perché l’acqua ci ha messo un bel po’ prima di defluire, poiché in quelle zone le terre si trovano sotto il livello degli argini".
I beni materiali raccolti
La Protezione Civile di Bareggio è tornata l’1 giugno, ma il loro lavoro per aiutare l’Emilia Romagna non è certo finito in quel momento.
"Mercoledì abbiamo riempito un camion con tutto il materiale raccolto grazie alla generosità dei bareggesi. Abbiamo portato tutto a Conselice e a Castel Bolognese (Ravenna), dove si trovavano dei centri di raccolta, in modo tale che poi venga tutto smistato a coloro che ne hanno bisogno. Siamo davvero soddisfatti della risposta che hanno dato i bareggesi: sono stati molto generosi, come d’altronde si erano già dimostrati con la popolazione ucraina. Il nostro lavoro non è terminato e siamo pronti a continuare a dare una mano dove ce ne sarà bisogno; anche perché i nostri 29 volontari hanno seguito i corsi di Regione con un focus sul rischio maggiore per il nostro territorio, quello idrogeologico, per il quale abbiamo anche mezzi attrezzati".