Voci dall'Iran a Punto Cerchiate per "Donna, vita e libertà"
Le proteste di piazza nate negli ultimi anni a partire dalla rivolta delle donne iraniane, raccontano gli attivisti, per la prima volta sono espressione di un movimento sociale spontaneo
Venerdì 26 maggio a PuntoCerchiate di Pero si è svolto l’incontro Donna, vita, libertà, una serata di approfondimento sull’attuale situazione in Iran e sulle proteste in corso.
Voci dall'Iran a Puntocerchiate
promossa dal Comune di Pero in seguito all’Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale con oggetto “I diritti negati delle donne – Focus – Iran e Afghanistan" e realizzato con la collaborazione dell’associazione Terraluna e il supporto di Acli Pero, che ha accolto le testimonianze di due attivisti iraniani, Parviz Shams e Reyhane Tabrizi e della referente di Amnesty International Sara Battistini.
L’evento, positivamente accolto e caldamente partecipato, è stato un’occasione per ricostruire, attraverso testimonianze dirette, le vicende che hanno attraversato la storia dell’Iran, Paese dalla cultura millenaria, fino ad arrivare alla situazione attuale, caratterizzata da discriminazione, negazione dei diritti e soppressione delle libertà fondamentali dei cittadini.
Racconta Parviz Shams, attivista iraniano, che alla fine degli anni Settanta quella iraniana è una società disarmata, indifesa, vulnerabile; una società moderna e all’avanguardia, a cui viene chiesto di svilupparsi e progredire sotto ogni aspetto eccetto quello della libertà e in assenza di spazi liberi per il confronto e l’espressione, la visione proposta dall’Islam appare come una promessa di salvezza e trasformazione destinata a rivelarsi trappola e prigione.
Le proteste organizzate in piazza
Le proteste di piazza nate negli ultimi anni a partire dalla rivolta delle donne iraniane, raccontano gli attivisti, per la prima volta sono espressione di un movimento sociale spontaneo, seppur organizzato, non affiancato dal potere religioso, l’esplosione di una rabbia sociale canalizzata attraverso la rivendicazione della propria voce e la ricerca del dialogo, nel rispetto delle diverse opinioni.
“Una rivolta innescata dalle donne ha contagiato tutto un popolo e ciò è stato possibile nella consapevolezza che i diritti negati a una parte sono diritti negati a tutti” commenta Katia Salvaderi dell’associazione Terraluna, “l'Iran ci porge un'immensa lezione di civiltà, portando avanti questa rivolta in modo pacifico, rifiutando ingerenze e interessi di altri: è una pura lotta per la democrazia, contro un potere che aveva fatto promesse, ma si è rivelato tiranno. Un monito anche per noi e per tutto l'Occidente”.
Il primo appuntamento a Pero
Questo primo appuntamento, nato dall’impegno dell’Amministrazione a farsi veicolo di informazione e sensibilizzazione su queste tematiche, attraverso testimonianze dirette e coinvolgenti, intervallate dalla musica dei Tempi DisPari, ha ribadito l’importanza di porsi in ascolto e di dimostrare con atti concreti la solidarietà e la vicinanza alla causa della difesa dei diritti e dei valori civili di tutti, come hanno sottolineato il Sindaco Maria Rosa Belotti e l’Assessore alle politiche sociali e culturali Stefania Marano, intervenute durante la serata.
“Compito della cultura – dichiara l’Assessore Stefania Marano – è garantire quello spazio aperto all’ascolto, al dialogo, alla riflessione e all’approfondimento di temi e valori civili, con uno sguardo disposto a superare i confini stretti della geografia, della cultura e delle convinzioni a noi più familiari per accogliere voci e visioni diverse, quale fonte di ricchezza e libertà, affinché quest’ultima resti un valore difeso e condiviso e non un bene da riconquistare”.