Pfas nelle acque, parla il sindaco
Ecco i dati resi noti con l'inchiesta dell'associazione ambientalista; il sindaco: "Pozzi chiusi due anni fa, non ci sono pericoli per la salute"
Pfas nelle acque del paese, Rescaldina figura tra i comuni più inquinati d'Italia. Il sindaco: "Nulla da temere".
Pfas nelle acque anche di Rescaldina
I dati sono quelli contenuti nell'inchiesta di Greenpeace che ha mappato la presenza di Pfas (composti poli e perfluoroalchilici, sostanze chimiche artificiali persistenti prodotte da alcune attività industriali) nelle acque della Lombardia: tra i comuni in cui ne è stata rilevata la maggior presenza vi è anche quello di Rescaldina, che figura nella classifica dei primi 100 coi i valori più alti riscontrati. Di che si tratta? "Si tratta di un ampio gruppo di molecole (oltre 10 mila) associate a numerosi impatti sulla salute, tra cui alcune forme tumorali, talmente pericolose che diversi Stati in Europa hanno deciso di chiederne la messa al bando - affermano da Greenpeace - Dai cosmetici ai capi di abbigliamento impermeabili, dalle padelle antiaderenti agli imballaggi in carta. Presenti in numerosissimi prodotti di uso comune, ma anche protagonisti di diversi processi industriali, i Pfas sono notevolmente pericolosi per noi e per l’ambiente. Infatti, l'esposizione a queste sostanze è stata associata a una serie di effetti negativi sulla salute. Problemi alla tiroide, danni al fegato e al sistema immunitario, riduzione del peso alla nascita dei neonati, obesità, diabete, elevati livelli di colesterolo e riduzione della risposta immunitaria ai vaccini, diabete gestazionale, impatto negativo sulla
fertilità, oltre che alcune forme tumorali come il cancro al rene e ai testicoli. Sono le persone fragili, i bambini e le donne incinte, a pagare il prezzo più alto dell'esposizione a queste sostanze". In Italia non esiste una legge che ne vieti produzione e utilizzo; nonostante in Veneto vi sia il più grande caso di contaminazione, in Italia queste sostanze non sono inserite tra i parametri da monitorare nelle acqua destinate al consumo umano - in caso di analisi, i parametri di riferimento sono quelli stabiliti dal Ministero della Salute nel 2014 che non sono però limiti di legge nazionali.
L'associazione ambientalista, tramite istanza di accesso agli atti, ha quindi ottenuto i risultati delle analisi fatte dai gestori dalle autorità sanitarie lombarde su campioni di acqua destinata a uso potabile. Lo scenario non è roseo: in Lombardia è stata registrata la presenza di Pfas in quasi il 20% delle analisi condotte dalle autorità a partire dal 2018. Gli enti hanno così consegnato i risultati delle analisi realizzate tra il 2018 e il 2022 su quasi 4mila campioni: di questi, 738 (il 18,9%) è risultato positivo alla presenza di queste sostanze. La maglia nera spetta alla provincia di Lodi con l'84,8% dei risultati dei campioni ricevuti positivo alla presenza di queste sostanze, a seguire le province di Bergamo e Como (rispettivamente col 60,6% e il 41,2% dei campioni contaminati); l'area milanese è a metà classifica con 1/5 delle analisi positivi: in termini di numero di campioni con presenza di Pfas, la provincia di Milano (che è quella dove comunque sono stati fatti più campionamenti) ha il primato di averne rilevati 201, seguita dalla provincia di Brescia con 149 e Bergamo con 129.
Il commento del sindaco
Sulla questione interviene il sindaco di Rescaldina Gilles Ielo:
"Appresa questa notizia, ho chiesto subito informazioni al gestore dell'impianto idrico ossia Cap Holding. Noi eravamo già intervenuti con la chiusura dei pozzi di via Pascoli e di via Castellanza, nel 2021, quando il gestore aveva rilevato discostamenti nella presenza di Pfas e di altri parametri - entro i limiti di legge - quale il Mebicars. Erano stati installati dei filtri a carboni attivi. Quello di via Pascoli era stato poi riaperto nell'agosto 2022 e l'altro a marzo 2023 dopo aver piazzato sistemi di depurazione. Nel dicembre 2022 avevamo fatto condurre delle indagini 'a livello del rubinetto' nell'Istituto scolastico Manzoni e i valori riscontrati erano tutti nella norma. Cap si occupa delle analisi dell'acqua, ogni elemento anomalo viene riscontrato, i monitoraggi sono costanti e periodici. Tra l'altro, in occasione della chiusura dei due pozzi, Cap li aveva prima chiusi e poi ci aveva avvisato, questo per far capire che hanno agito appena rilevato qualcosa di anomalo. L'obiettivo di Greenpace mi pare essere quello, giusto, di aumentare l'attenzione su queste sostanze che hanno ancora un buco normativo. Oggi l'acqua dei rubinetti di Rescaldina è potabile e non ha elementi che possano mettere a rischio la salute. Niente, a oggi, ha fatto emergere problemi sulla potabilità dell'acqua".