A Magenta il tavolo sociale per la sicurezza urbana
Alla riunione erano presenti gli Amministratori e i Comandanti dei Comuni che aderiscono al Patto, che sono in tutto 23 per un territorio di 278 chilometri quadrati
Si sono svolti ieri, 20 aprile 2023, nella sala consiliare del Comune di Magenta la Commissione Valutativa e il Tavolo tecnico del Patto Locale per la Sicurezza urbana del Magentino, dell’Abbiatense e Asse SS11.
Il tavolo per la sicurezza nel magentino
Alla riunione erano presenti gli Amministratori e i Comandanti dei Comuni che aderiscono al Patto, che sono in tutto 23 per un territorio di 278 chilometri quadrati, 360 mila abitanti e un totale di circa 200 operatori di Polizia Locale tra comandanti, responsabili di servizio, ufficiali e agenti.
Per il Comune di Magenta hanno partecipato il Vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Enzo Tenti e il Comandante Angelo Sallemi.
Obiettivi della riunione la sottoscrizione dell'atto di rinnovo del Patto Locale approvato dagli Enti nel 2022 e la valutazione di iniziative in programma e prospettive di rilancio.
Le parole del vicesindaco
"E' stato un incontro interessante e importante, di confronto e condivisione per rilanciare e potenziare il Patto locale che sono convinto sia uno strumento fondamentale per tutti i Comuni coinvolti, ciascuno con le sue caratteristiche e peculiarità ma tutti interessati da problematiche di sicurezza molto simili", spiega il Vicesindaco Tenti. 'Viviamo un delicato periodo storico durante il quale si evidenzia soprattutto un aumento di atti vandalici e di disturbo della quiete pubblica insieme ad un incremento significativo degli incidenti, spesso mortali, causati troppo frequentemente dalla distrazione dovuta all'utilizzo del telefonino. Per far fronte alle sfide continue e per rispondere sempre più e al meglio alle richieste dei cittadini delle nostre comunità occorre ripensare agli aspetti normativi: le norme per l'ordinamento del Corpo di Polizia Locale sono ferme al 1986 e vanno aggiornate alla luce delle esigenze che i tempi attuali richiedono. Basti pensare ad esempio che gli operatori di Polizia Locale dal punto di vista normativo sono equiparati agli altri dipendenti comunali: pur essendo tali di fatto, sia l'organizzazione interna dei loro servizi, a partire dagli orari, sia il loro ruolo, anche in relazione alla collaborazione con le forze dell'ordine, richiederebbero un adeguamento normativo. In un quadro di questo tipo anche il Patto Locale potrebbe assumere una forma giuridica nuova e una più funzionale organizzazione strutturata con sottoambiti omogenei che si organizzerebbero in modo eguale da consentire così alla Regione Lombardia di evidenziare una nuova organizzazione sul territorio. Questo permetterebbe di accedere a contributi differenti, ci consentirebbe una organizzazione tale da coprire fasce orarie più ampie e addirittura, se si riuscisse ad avere una centrale unica di intervento con un numero adeguato di pattuglie su tutto il territorio, di diventare un PSAP2 in risposta al numero unico di emergenza 112 istituito da Regione Lombardia stessa, ossia una centrale di secondo livello che oggi in Italia hanno solo le grandi città. So che la sfida è grande e ci vorrà del tempo, ma perché non riuscire a diventare il primo territorio a organizzarsi in questa direzione dando risposte in tempi rapidissimi a una chiamata del cittadino al numero unico di emergenza".