CERRO MAGGIORE

Piscina, arriva la sentenza: buone notizie per il Comune

E' arrivata la decisione del giudice sulla vicenda legale tra ente locale e gestore: "Nam dovrà ridare oltre 1.700.000 euro e dovrà lasciare la struttura"

Piscina, arriva la sentenza: buone notizie per il Comune
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Piscina di Cerro Maggiore, il giudice dà ragione al Comune.

Piscina, il Comune sorride dopo la sentenza

Buone notizie per il Comune di Cerro Maggiore: il Tribunale di Milano ha dato infatti ragione ad esso nella vicenda legale che lo vede contrapposto a Nam (Nuoto AltoMilanese), gestore della piscina di via Boccaccio. La sentenza è arrivata in questi giorni e rigetta tutte le richieste del gestore stesso. Nel 2019 era stato il Comune a dover sborsare la cifra di ben 1.700.0000 all'Istituto del credito sportivo in quanto Nam "era inadempiente" così come affermato dall'Amministrazione comunale, Nam aveva rigettato ogni accusa e citato in giudizio il Comune stesso (che voleva procedere con la risoluzione del contratto).
Ora il giudice ha deciso che "Nam ha tratto vantaggio della garanzia in esame, tanto che il suo debito nei confronti di Ics è stato pagato dal Comune" debito "integralmente sostenuto dal Comune per 1.717.739,24 euro, somma che - se non vi fosse stata la garanzia dell'ente locale, avrebbe dovuto essere versata da Nam", "Nam ha utilizzato il diritto di superficie con finalità diverse da quelle stabilite nel contratto di concessione, concludendo invero un contratto di sale and lease back con Mps non volto a finanziare i lavori affidati dal Comune e può pertanto concludersi che Nam ha trasferito il diritto di superficie in violazione degli accordi e delle finalità contrattuali". Sempre la sentenza recita: "Già la sola escussione della fideiussione e il conseguente versamento da parte del Comune della somma oggetto di mutuo comportano la decadenza della concessione e la risoluzione del contratto".
Il Tribunale ha quindi "rigettato completamente le domande di Nam", "accolto le domande riconvenzionali del Comune" e "accertato e dichiarato la risoluzione del contratto di concessione"; ora Nam dovrà corrispondere al Comune le somme "di 1.717.739,24 euro oltre agli interessi legali dalla data del versamento da parte del Comune a Ics fino alla proposizione della domanda riconvenzionale (3 giugno 2020) e dalla proposizione della domanda riconvenzionale al saldo effettivo", "30.202,42 e 167,23 euro oltre agli interessi legali dal 31 ottobre 2019 fino alla proposizione della domanda riconvenzionale e dalla proposizione della domanda riconvenzionale al saldo effettivo", e "alla rifusione delle spese di lite in favore del Comune liquidate in 1.686 euro per spese esenti e 36.145 euro per compensi professionali oltre rimborso fortetario spese generali al 15% oltre Iva".
Ma non è finita: il giudice ha evidenziato che "la decadenza dalla concessione comporta, oltre alla risoluzione del contratto, anche l’obbligo di riconsegna del bene oggetto di concessione al concedente. Pertanto, come già intimato dal Comune, Nam è tenuta alla immediata riconsegna dei beni oggetto del diritto di superficie e degli impianti sportivi oggetto della convenzione".

Le parole del sindaco

"La sentenza sulla piscina pone un primo punto a questa annosa vicenda - commenta il sindaco Nuccia Berra - In una situazione come questa non si può mai essere soddisfatti, ma vedere accolte tutte le domande dal giudice evidenzia quanto sia stato corretto il lavoro svolto in questi cinque anni. Sicuramente la situazione non finirà qui, ci saranno strascichi e, purtroppo, c'è il rischio che tutto questo ricada sui cittadini che dovevano avere una piscina a costo zero ed invece hanno pagato e continuano a pagare su questa problematica. Noi vigileremo e, nel caso ci saranno ulteriori aggiornamenti, agiremo per tutelare gli interessi del Comune e degli abbonati".

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