Stop alla guerra in Ucraina: "La pace è quello di cui tutti abbiamo bisogno"
L'incontro, promosso dal Comune a un anno dallo scoppio del conflitto, ha visto le testimonianze del Comitato accoglienza bambini di Chernobyl che sta ospitando profughi. L'assessore: "Non abituiamoci alla violenza"
Stop alla guerra in Ucraina, flash-mob a Canegrate; l'appello: "La pace è quello di cui tutti abbiamo bisogno".
Stop alla guerra in Ucraina, "vogliamo la pace"
C'erano le autorità comunali di Canegrate, come il sindaco Matteo Modica, l'assessore alla Cultura Sara Lurago, quello ai Lavori pubblici Davide Spirito e quello all'Istruzione Edoardo Zambon, associazioni e cittadini. Tutti con un lumino in mano come segno di speranza. E' stato questo il flash-mob organizzato nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 23 febbraio 2023, da Comune di Canegrate alla vigilia dell'anniversario dell'inizio della guerra in Ucraina. "All we need is pace" il titolo dell'evento.
"Serve la pace, per tutti"
"La pace è quello che serve a tutti noi". Questo il messaggio lanciato da Marita Maggioni, presidente del Comitato accoglienza bambini di Chernobyl (attivo a Cerro Maggiore, San Vittore Olona, Canegrate, Legnano, Castellanza e Rescaldina), associazione che dal 1996 ospita bambini ucraini per risanare la loro salute e che nel 2022 ha riaperto le sue porte a quei piccoli, oggi diventati grandi, in fuga dalla guerra con le loro famiglie: "La mattina del 24 febbraio 2022 ci sono arrivati messaggi dai nostri ex bambini che vivono in Ucraina: parlavano di guerra, villaggi bombardati, del suono delle esplosioni e di quel clima spaventoso - ha ricordato Maggioni - Quel giorno ha cambiato tante cose. Come associazione abbiamo fatto quello che abbiamo sempre fatto. Cambiandolo un po': abbiamo dato il via a una nuova accoglienza, aprendo le nostre case delle nostre famiglie per tornare a ospitarli ora, in fuga dalla guerra". Maggioni torna a ribadire quanto già affermato 12 mesi fa nella manifestazione in piazza Matteotti: "Si deve lavorare per la pace. Non c'è solo quella che chiediamo a gran voce in Ucraina ma ricordiamo anche i tanti paesi dove la pace è la cosa di cui si ha bisogno". E ha ripercorso l'accoglienza di questi mesi, ancora in corso: "Le famiglie dei nostri ragazzi vivono in una zona dell'Ucraina sotto il confine con la Bielorussia, i primi mesi sono stati difficili per via delle strade minate e i villaggi abbandonati. I primi arrivati sono stati a marzo-aprile 2022. Abbiamo ospitato 44 persone, di cui 22 minori. Oggi sono qui con noi 11 ragazze, che stanno pensando di costruire il loro futuro qui da noi, trovando un lavoro e con riconoscimento dei loro titoli di studio. Il loro prossimo passo è quello di trovare unità abitative per essere ancora da più indipendenti e autonome. Riusciremo a fare anche questo così come tutte le altre cose fatte per loro finora, come la spesa, le visite specialistiche - per le quali ringraziamo il poliambulatorio Tre Esse di Cerro Maggiore - oltre ad aver avuto un grandissimo supporto dalla Fondazione Ticino Olona con l'approvazione e finanziamento dei nostri progetti".
Il racconto delle ragazze ucraine
Tre le ragazze ucraine arrivate in Italia grazie al comitato che hanno portato la loro testimonianza. "Ho pensato di scappare in Italia un paio di mesi dopo l'inizio della guerra - ha raccontato la prima giovane - Prima non si poteva uscire, il territorio era pericoloso anche solo per portare cibo". E la seconda: "Vivevo a Kiev, sono stata nel metro per ripararmi dalle bombe. Avevo molta paura, anzi forse non avevo emozioni. Ho preso il treno e poi l'auto, poi in Slovacchia l'incontro con Antonella e Alfredo, la mia 'famiglia italiana' che mi è venuta incontro accogliendomi di nuovo. Se sono contenta? Sono fortunata ma non mi sento contenta"; "Sono uscita dall'Ucraina in bus, in Ucraina non eravamo affatto sicuri, non sapevamo cosa fare e cosa poteva succedere. Qui ho trovato un lavoro come cameriera e poi alla scuola materna facendo post-scuola con i bambini piccoli".
L'intervento del Comune
"La guerra si sta protraendo a lungo e c'è il rischio che la gente si abitui: questo non deve succedere - ha affermato Lurago - E' importante essere qui oggi per tenere accesa la luce dell'attenzione su quanto sta accadendo e chiedere la pace"; "Un grazie va al comitato per quello che ha fatto e sta facendo, nostro impegno sarà quello di sostenere la loro attività - ha aggiunto il sindaco - Noi continueremo a chiedere la pace, per la quale dobbiamo lavorare. E per questo siamo qui presenti come Giunta, come i Capogruppo, un segno di vicinanza istituzionale a chi è ospitato, anche alla famiglia accolta qui in paese".