Frontini Cornici chiude dopo 125 anni
Il titolare Celestino con la sorella Renza hanno deciso di cessare l'attività in piazza Italia: "Un grazie a tutti i nostri clienti"
Frontini Cornici, chiusura per lo storico negozio di Nerviano.
Frontini cornici, addio all'amata attività
Frontini Cornici è un negozio che a Nerviano, e non solo, conoscono e amano in tantissimi. Ma l'attività, dal 31 dicembre 2022, sarà solo un ricordo. Il negozio ha infatti chiuso i battenti dopo ben 125 anni di presenza nel paese. Il negozio è sempre stato in piazza Italia, il primo ad iniziare questa bellissima avventura, ancora tempo prima, era stato il bisnonno, prima ancora il bisnonno intagliatore col legno.
"Dopo la Prima guerra nessuno pensava di fare cornici, pensavano di mettere dei vetri per proteggersi dal freddo - ricorda il titolare Celestino Frontini, in tutti questi anni aiutato sempre dalla sorella Renza - Mio papà, dopo il secondo conflitto mondiale, ha portato avanti il lavoro di vetraio ma facendo anche cornici: allora si mettevano sulla Maria Bambina, sulla Sacra famiglia, difficilmente su paesaggi o altro. Da allora non abbiamo mai smesso di fare cornici".
Celestino e la sorella, di fatto, sono cresciuti nel negozio:
"Mancato il papà, dal 1984 ho preso in mano io il negozio, sempre col prezioso aiuto di mia sorella - proseguono i Frontini - È stata una bellissima esperienza, per la quale ringraziamo tutti i nostri clienti che ci sono stati sempre vicini in tutti questi anni. Il nostro è stato un negozio unico, sul territorio ce ne sono davvero pochi. Forse all’inizio abbiamo sentito il peso della grande distribuzioni, ma siamo abbiamo sempre lavorato studiando e creando delle forme. Ci mettiamo creatività, creiamo noi colori e forme. Siamo dei veri corniciai. Abbiamo fatto anche la parte dedicate alle mostre d’arte".
La decisione di chiudere
La decisione ha sorpreso in molti: "Sono più vicino agli 80 anni che ai 70 - spiega Celestino - Lavorerò ancora, insieme a mia moglie, da un’altra parte. L’attività non va affatto male, anzi di lavoro ce n’è eccome. Non abbiamo mai lavorato così tanto come nel 2022. Ma ora è tempo di cambiare: tra problemi di salute, di età, occorre cambiare".