Trenord diffida il presidente MI.MO.AL
Al portavoce dell’associazione una richiesta danni di 10mila euro
L' associazione Mi.Mo.Aa esprime la massima solidarietà verso il suo presidente Franco Aggio, al quale è stata recentemente recapitata una diffida da parte di Trenord.
Per Aggio un’azione ad personam
L' associazione Mi.Mo.Aa esprime la massima solidarietà verso il suo presidente Franco Aggio, al quale è stata recentemente recapitata una diffida da parte di Trenord, con una richiesta di danni d'immagine di 10mila euro.
Fin da quando l’ associazione è nata, Franco Aggio si è sempre reso disponibile ad un dialogo costruttivo con Trenord, con proposte e osservazioni al fine di migliorare la situazione disastrosa sulla nostra linea Milano-Morata-Alessandria, che sembra non aver fine. Ora un epilogo dai contorni paradossali, che lo stesso presidente Aggio, ha voluto spiegare.
«Prima di tutto vorrei precisare che la diffida e la richiesta di un risarcimento è rivolta direttamente a me come persona, non all’associazione che presiedo – ha detto Aggio – Personalmente ritengo sia una intimidazione ad personam. In sintesi mi diffidano di pubblicare i dati del monitoraggio che come associazione rendiamo noti ogni mese, perché da Trenord affermano che non sono certificati dagli organismi preposti, che impiegano 45 giorni per analizzarli».
Dati pubblici e non riservati
L’associazione dei pendolari Mi-Mo-Al dal luglio 2021 pubblica sulla sua pagina Facebook i dati del monitoraggio che viene fatto quotidianamente. «Un’azione che ha dell’assurdo – continua Aggio – I dati che noi raccogliamo li prendiamo da due applicazioni pubbliche e ufficiali; quella di Viaggia Treno e quella di Trenord che oltre a segnale ritardi o soppressioni, ne specifica le motivazioni. Quindi sono fonti ufficiali, pubbliche e non riservate».
Per Trenord le informazioni diffuse alla clientela in tempo reale circa la situazione della circolazione, servono a facilitare la mobilità e non per essere elaborate da altri, operazione che spetta solo all’azienda. Ad Aggio è stato rimproverato l’intento distorcere e screditare la qualità del servizio. «Non mi ritengo assolutamente responsabile di quello che mi viene contestato: ovvero di diffondere informazioni volte a screditare la società, non ho divulgato né in alcun modo manipolato dei dati riservati – continua – Le fonti che ho citato sono infatti pubbliche».
Il presidente non arretra di un metro e va avanti per la sua strada «da presidente di una associazione di pendolari esercitare la critica è un diritto ma anche un dovere. All’inizio di dicembre pubblicheremo i dati di novembre. Io sono fermamente convinto di quello che ho fatto, non ho fatto del male a nessuno. Per tutelarmi ho anche fatto gli screenshot di tutte le videate dei dati che Trenord pubblica ogni giorno per dimostrare la mia assoluta onestà».