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Grande successo per Andrea Scanzi e il suo "Renzusconi" VIDEO
Tutto esaurito al Teatro Tirinnanzi per la tappa a Legnano di Andrea Scanzi, il noto giornalista de Il fatto quotidiano.
Tutto esaurito per Andrea Scanzi e il suo “Renzusconi” a Legnano
Grande successo per Andrea Scanzi
Tutto esaurito al Teatro Tirinnanzi per la tappa a Legnano di Andrea Scanzi. Il noto giornalista de Il fatto quotidiano ha presentato il suo nuovo libro “Renzusconi- L'allievo ripetente che (non) superò il maestro”.
Uno spettacolo andato in scena la sera di giovedì 22, organizzato da “Mat&Teo” e fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle di Legnano ieri presente, tra gli altri, col candidato al Parlamento Riccardo Olgiati e col portavoce in Consiglio comunale Andrea Grattarola.
I video inediti
In apertura della serata Scanzi ha proiettato i video di un giovane Matteo Renzi: in tv alla “Ruota della fortuna”, ma anche quando in oratorio imitava Berlusconi. Fino ad arrivare ai giorni nostri: "Renzi è umile, aperto alle critiche - ha raccontato ironico Scanzi - e ha la fama di portare fortuna: davanti a Putin aveva detto che saremmo andati a Mosca per vincere i mondiali di calcio. Bene, erano 60 anni che la nostra nazionale non si qualificava. Aveva annunciato Piero Fassino come nuovo sindaco di Torino e si è visto come è andata. Caso Alitalia: ci ricordiamo il suo intervento dove diceva "Allacciate le cinture, si decolla" e il giorno dopo Alitalia è crollata.
E poi Scanzi ha iniziato a tracciare un collegamento con Berlusconi: "Coerenza e sincerità sono doti importanti, Renzi non ce la fa a dire bugie - ha proseguito sempre ironico il giornalista -: articolo 18 ha detto che lo lasciava, lo toglieva, lasciava e poi l'ha tolto, poi la questione del Ponte sullo Stretto, la promessa che se perdeva il referendum del 4 dicembre 2016 sarebbe andato a casa. In un suo vecchio slogan elettorale diceva: "Se vince Renzi non avete casini". Oggi Casini è nel Pd. Renzi un rottamatore? Fai fuori D'Alema e prendi Casini?”. E ancora: "Tutti ci ricordiamo quanto Berlusconi era 'esuberante' all'estero: beh, con Renzi il cambio di passo è evidente - sempre ironico Scanzi -: ha fatto attendere 50 minuti Shultz e poi è andato a farsi i selfie".
Renzi e Berlusconi messi a confronto
Scanzi ha snocciolato il fenomeno "Renzusconi": “Renzi è molto distante da Berlusconi in termini giuridici e processuali – ha raccontato Scanzi -: non mi risulta che Renzi abbia avuto a che fare con gente come Vittorio Mangano e Marcello Dell'Utri, che sia stato iscritto alla P2 anche se magari conosce la Massoneria. Anche in termini etici ci sono abissi tra i due. L'ultima legislatura di Renzi è stata terrificante ma ci sono state le unioni civili, il biotestamento e queste differenze vanno dette”. E Scanzi ha proseguito: “Allora non ci sono punti di contatto? E' successo che Renzi e Berlusconi abbiano detto le stesse identiche frasi: "Il Ponte sullo Stretto di Messina può creare fino a 15mila posti di lavoro" aveva detto Berlusconi nel 2006, "Il Ponte sullo Stretto di Messina può creare fino a 100mila posti di lavoro" Matteo Renzi 2016. Entrambi goffi di successo, caricaturali,venditori di pentole. Entrambi narcisi immotivati, gaffeur professionisti, circondati da una classe dirigente senza arte nè parte, inclini a semplificare per arrivare dritti al cuore, alla pancia dell'elettorato. Entrambi populisti e demagogici come nessun altro ma per loro i populisti sono sempre gli altri. Entrambi megalomani con la fregola delle opere megagalattiche come il Ponte sullo Stretto e la conferma convinta della Tav, straparlano di innovazione e cambiamento stando attenti a far coincidere loro con il bene e gli altri, tutti gli altri, col male. Entrambi desiderosi di cavalcare la cultura pop e lo sport: per Berlusconi il Milan, per Renzi chiunque sia italiano. Entrambi allergici al giornalismo che non fa sconti, alla critica, agli avversari, alle correnti interne fossero esse Fini o Bersani, e ovviamente allergici alla Rai libera che con Renzi è persino più lottizzata di prima. Entrambi adusi, a raggruppare gli infedeli e chi non li vota in macrocategorie bambinesche: comunisti che sanno solo odiare per Berlusconi, gufi professoroni che sanno solo dire no per Renzi. Entrambi circondati da una corte di fedelissimi, sottoposti con cui spartirsi il potere: il Cerchio magico, il Giglio magico”.
Le elezioni del 4 marzo
Scanzi ha toccato anche il tema dell'appuntamento alle urne sempre più vicino: "Renzi anche se passasse dal 40% al 20-22 avrà sempre i suoi fedelissime. Le sue truppe le ha, vince anche se perde". E ancora: "La Bonino con Tabacci, è come se Pupo fosse il chitarrisa dei Rolling Stones. Ho visto l'iniziativa di Salvini 'Vinci Salvini': pensavo fosse uno scherzo ma era tutto vero". E una stoccata: "Mi preoccupa il silenzio degli intellettuali, che sono sentinelle in questa società. Benigni compreso. Se una cosa è sbagliata non la si fa, non diventa giusta se la fa il tuo partito. Vedasi il voler toccare la Costituzione”.
Scanzi ha poi immaginato un Paese guidato da un Presidente della Repubblica come Stefano Rodotà (prendendosela con chi non l'ha reso possibile) o omaggiando Giorgio Gaber.
I consigli
"Io cosa posso fare? Volere un'informazione corretta, e dico informazione e non propaganda. Basta con il meno peggio, stanare le bugie e le false promesse, conservare la memoria storia e coltivare il dubbio diffidando dalle certezze”.
